All’ombra del Duomo, affacciato su Piazza San Babila ma un po’ nascosto, si trova il Ginrosa uno dei bar storici di Milano. C’è una buona dose di amarcord in questo racconto che va indietro nel tempo a pescare una cronistoria tutta milanese unita dal filo comune del bere in città. Il Ginrosa nasce come bottigliera nel 1820 e attraverso varie vicissitudini arriva fino ai giorni nostri proponendo uno degli aperitivi più longevi d’Italia. Il bitter Ginrosa, un corroborante creato da un infuso di erbe aromatiche, radici di piante officinali e distillato di bacche di ginepro, molto in voga tra gli anni ‘60 e ’70 e ancora oggi utilizzato al posto del Campari – concorrente di un tempo – qui in Galleria San Babila. Di tempo ne è passato, di mode e tendenze pure, ma il Ginrosa non perde il suo fascino legato a un bere antico e di qualità, che ancora oggi Francesco e Nicoletta De Luca, i proprietari attuali, non vogliono far dimenticare.
Il Ginrosa di Piazza San Babila: le origini
Il Ginrosa di accadimenti ne ha visti passare per essere un semplice cocktail bar, con oltre 200 anni di attività alle spalle. Da quando venne aperto come Bottiglieria del Leone nel 1820, uno dei primi bar assoluti della piazza, dove si serviva già ai tempi vino, acquavite e uno speciale aperitivo: il Costumè Canetta bevanda dolce a base di fiori di assenzio distillati, alcool e vino bianco. Poi l’arrivo di una nobildonna dal Piemonte cambia tutto: Annunciata Bournè, nota perché riforniva di bustini la Casata Reale, che entra in scena prendendo in mano il locale. La geniale intuizione avviene poco dopo: un bitter profumato, dal colore rosa, leggero e intenso allo stesso tempo, che chiama appunto Ginrosa. Un nome che seguirà questo luogo da allora in avanti. E poi ancora almeno secolo di storia che passa di mano in mano. Prima Luigi Donini, imprenditore dell’epoca, poi la famiglia Marangone negli anni ’50, fino alla gestione nel 2000 dei De Luca. Tanti i riconoscimenti: Locale Storico d’Italia nel 2003, poi nel 2004 il titolo di Bottega Storica dal 1931 e per finire nel 2006 la Regione Lombardia consegna il riconoscimento di Negozio di Storica Attività.
L’aperitivo storico arrivato fino ai giorni nostri
A fare da collante a questa storia il rito dell’aperitivo, che qui al Ginrosa è rimasto immutato da allora. A partire dagli arredi, che a parte un leggero restyling ricordano quelli della seconda metà del secolo scorso. Qui l’aperitivo è lo stesso di un tempo, e tutto ruota intorno il Bitter Ginrosa che ancora si produce vicino Milano. La cocktail list comprende i classici dell’aperitivo italiano, tutti creati con i prodotti che negli anni hanno ampliato il portfolio degli alcolici a marchio Ginrosa: oltre al bitter, il gin San Babila dolce e floreale con sentori di liquirizia, il vermouth Vernico e l’Amaro del Leone a base di bacche di ginepro, carciofo ed erbe aromatiche. Fare l’aperitivo qui vuol dire tornare indietro nel tempo: pizzettine, olive, crostini con salumi, pasticceria salata, tutto di produzione interna, e poi cocktail americano, negroni, martini cocktail. Consiglio? Provate il Ginrosa shakerato, un classico della miscelazione solo a base di bitter e ghiaccio shakerato, servito in una coppa Martini. Prezzi? Dai 12 ai 15€ a cocktail.
Il futuro del Ginrosa che è anche bistrot e ristorante
Negli anni il Ginrosa è dovuto scendere a compromessi con la vita moderna, il cambiare dei gusti e delle abitudini di questa città. A partire dal quartiere, che non è ovviamente più quello della Milano da bere Anni Ottanta e del rampantismo sociale. Una zona che vive più di giorno che di notte, a fronte di un centro storico che si svuota dal tramonto in poi. Il Ginrosa resiste, nonostante i gusti che cambiano, il periodo del Covid, la concorrenza che cresce. Negli anni hanno aggiunto anche un bistrot, una cantina importante con referenze da tutto il mondo, un piano inferiore dove potersi fermare a cena e a pranzo con un menu che comprende classici piatti italiani: paccheri alla norma (20€), risotto Milano (22€), tagliata di manzo (24€). Un locale che si spera possa continuare a vivere e trovare nel futuro la maniera di evolvere, pur rimanendo fedele alla sua storia lunghissima.