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Mercoledì, 27 Settembre 2023
Dossier Cibo

Il ristorante della Triennale di Milano riapre a ottobre con un grande chef (ma sarà pop)

Lo spazio culturale più importante per il design ha affidato l’offerta gastronomica a Tommaso Arrigoni, chef milanese di grande esperienza. Cucina pop e inclusiva per accogliere ogni tipo di visitatore

Concludere una visita al museo con un pasto che non tradisca il livello dell’esperienza è una possibilità fortunatamente sempre più diffusa nelle istituzioni italiane. Lo abbiamo raccontato varie volte, di recente, con esempi da Torino a Napoli, da tenere presenti durante le visite nelle nostre città d’arte. Tra queste rientra a pieno titolo Milano, tanto vitale sulla scena culturale quanto su quella gastronomica (spesso strettamente intrecciate; pensiamo a Enrico Bartolini al Mudec e Andrea Aprea alla Fondazione Luigi Rovati). Da lì arriva la notizia della prossima riapertura di Terrazza Triennale, ristorante all’ultimo piano del museo del design di Viale Alemagna, passato alla gestione di Compass Group Italia con la consulenza dello chef Tommaso Arrigoni.

Lo chef Tommaso Arrigoni

Tommaso Arrigoni, chef consultant di Terrazza Triennale

Per uno come me, innamorato di Milano, è un onore entrare a far parte di un’istituzione così simbolica”, commenta lo chef. Nato qui nel ’71, è cresciuto professionalmente tra Liguria e Sardegna, prima di entrare nelle cucine cittadine di Claudio Sadler. Nel 1998 rileva il ristorante Innocenti Evasioni (trasferito proprio di recente nel quartiere Bovisa, con tanto di orto e allevamento di api), dove mantiene una stella Michelin ininterrottamente dal 2009. “Sono giorni pienissimi, in cui stiamo mettendo a punto la squadra e tutti i dettagli per essere pronti ai primi di ottobre”. Mentre la data dell’inaugurazione è ancora da stabilirsi, sono chiari i motivi che hanno fatto convergere la direzione del museo e la società multinazionale di servizi per la ristorazione su di lui: “Abbiamo selezionato Tommaso Arrigoni per la sua esperienza, reputazione e capacità di interpretazione”, spiega Laura Camilli, Responsabile gestione e sviluppo dei clienti di alta gamma di Compass Group Italia, “in particolare mi sono convinta della scelta quando ho visitato il suo nuovo locale, affacciato su un giardino, dove alleva api e coltiva un orto, capace di trascinare l’ospite in un altro mondo. La stessa sensazione che desideriamo proporre alla Terrazza Triennale”. 

Il palazzo di Triennale Milano, ph. Gianluca Di Ioia

La nuova proposta di Terrazza Triennale

Uno dei nostri obiettivi? Rendere l’esperienza sempre più ricca e completa, e crediamo che la convivialità, la socialità e la creatività legate al cibo siano aspetti di grande rilievo”, commenta Carla Morogallo, Direttrice Generale di Triennale Milano. Mentre di fatto il layout del ristorante non subirà grosse trasformazioni — con qualche nuovo arredo, tavoli più ampi e una mise en place aggiornata, ma con la medesima cucina a vista e gli stessi flussi — cambierà in maniera significativa la filosofia, “che vuole essere il più popolare e inclusiva possibile”, riassume lo chef. Serve ancora qualche settimana di pazienza per conoscere i dettagli del menu e i prezzi, ancora in fase di definizione, ma quel che è certo è che Arrigoni guiderà la sua squadra in sinergia con l’operato del museo: “Insieme alla direzione ci siamo posti l’obiettivo di parlare a tutte le fasce di pubblico, molte ed estremamente variegate. Il nuovo Terrazza Milano lavorerà con materie prime eccellenti e una cucina rispettosa, che non intenderà mai stravolgerle. Sarà un locale che abbraccerà tutti, dai giovani alle famiglie, fino ai visitatori più ricorrenti e appassionati”. Col solito panorama indimenticabile del Parco Sempione con la quinta dei grattacieli sullo sfondo.

Terrazza Triennale
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