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Cronaca

Vendita di alcol vietata anche agli auto-negozi

Da venerdì scatta la fase 2 del decreto anti alcol a Milano: dopo l’informazione arrivano le multe. Da domani vietata la vendita degli alcolici anche agli auto-negozi, i furgoni sparsi per la città di notte e di giorno. La Provincia invita gli altri comuni a imitare Milano

Da venerdì scatta la fase due del decreto anti-alcol. Dopo i primi giorni di informazione sia per i gestori dei locali che per i giovani under 16, ora scatta il momento delle multe. Le sanzioni saranno salatissime.

Da domani poi neanche gli auto-negozi, i camion che si trovano di notte e di giorno per strada, potranno vendere alcolici. Ha spiegato il sindaco De Corato: “I gestori degli autonegozi rischiano una sanzione fino a 12 mila euro se commessa di giorno e fino a 30 mila euro se la violazione avviene dopo le 24”.

"Le multe sono ancora più salate per i venditori abusivi: anche per loro vale il sanzionamento fino a 30 mila euro, a cui si aggiunge però anche il sequestro della merce e un'ulteriore ammenda di tre mila euro per mancata licenza” ha detto il vice sindaco. Se si paga subito però la multa sarà ridotta a 7mila euro per le infrazioni diurne e a 13mila per quelle notturne.

Il Presidente della Provincia Guido Podestà ha negli ultimi giorni inviato una lettera a tutti i comuni dell’hinteland, per esortarli ad adottare gli stessi provvedimenti di Milano e Buccinasco: “Io sono convinto che i ragazzi sotto i sedici anni non debbano consumare alcol” ha scritto Podestà.

Qualche sindaco però non è completamente d’accordo con questo nuovo provvedimento della giunta Moratti: "Io non sono proprio d'accordo con l'impostazione del sindaco di Milano. Vedo l'ordinanza così come le pochissime che ho fatto io, come un tentativo di equilibrio tra quello che chiede la città e quello che riesce a fare davvero, ma sono tentativi parziali. Non è la strada delle ordinanze quella giusta. Neppure quella del proibizionismo. Trovo che quella sia una via abbastanza urlata, da proclama, e non sostanziale, un pò come tutte le ordinanze dei sindaci” ha detto Marta Vincenzi, primo cittadino di Genova.

Secondo la Vincenzi, se c’è un problema di consumo di alcolici tra i giovanissimi, “vediamo di occuparcene a livello nazionale. Direi di non prendere le ordinanze dei sindaci, frutto di equilibri particolari tra la società, la città in un determinato periodo e quello che si può fare con le carenze strutturali, come punti di riferimento per definire quale dev'essere il livello di civiltà. Io credo che il Parlamento dovrebbe intervenire”.
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