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Cronaca

Prostituzione, la proposta: solo in appartamento e con partita Iva

I dettagli della proposta del centrodestra lombardo per un referendum abrogativo della Legge Merlin, che chiuse le case di tolleranza

Un referendum per abrogare la Legge Merlin, quella con cui vennero chiuse le case di tolleranza in Italia, e ripensare alle politiche sulla prostituzione. Lo hanno proposto i gruppi di Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lista Maroni in consiglioi regionale, non tutto il centrodestra quindi, visto che il Nuovo centrodestra non ha aderito all'iniziativa. L'obiettivo, per evitare la raccolta di 500 mila firme, è che cinque consigli regionali chiedano il referendum.

I punti salienti della proposta sono l'apertura di una partita Iva e conseguente tassazione per chi si prostituisce (in realtà, le prostitute già ora devono pagare le tasse); e l'esercizio della professione solo in appartamento e sotto controllo sanitario. "Il problema va posto senza posizioni ideologiche e ipocrisie", ha commentato Massimiliano Romeo (Lega), primo firmatario. Per Giulio Gallera (Forza Italia) adesione "con entusiasmo". L'esponente liberal di Forza Italia sottolinea soprattutto il "contrasto alle mafie" e la possibile ricaduta sulle casse statali, "quasi pari a una manovra finanziaria".

Contrario Roberto Formigoni (Nuovo centrodestra): "Non assecondiamo iniziative di propaganda con i soldi dei cittadini, un referendum costa 500 milioni e non ci sembra il momento di spenderli così", ha affermato ribadendo che "non crediamo sia una emergenza".

Contrario anche il centrosinistra. Alessandro Alfieri (capogruppo del Pd) spiega che "la Lega è ossessionata dalla propaganda e dalla visibilità mediatica. Vorremmo che lo stesso impegno lo mettesse sulle questioni concrete che riguardano il contrasto alla violenza sulle donne". E per Lucia Castellano (Patto Civico), l'iniziativa "fa notizia ma non affronta un grave problema che riguarda innanzitutto lo sfruttamento di tante donne, anche giovanissime, e che spesso coinvolge la criminalità organizzata". Per la Castellano occorre da un lato "combattere ogni tipo di abuso" e dall'altro "garantire a chi voglia scegliere questa strada di farlo in autonomia e libertà".

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