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Cronaca Piazza Gaetano Filangieri

Picchia i poliziotti mentre esce dal carcere: "Voglio i soldi", tre agenti feriti a San Vittore

L'aggressore aveva appena finito di scontare la condanna per minacce a pubblico ufficiale

Avrebbe chiesto dei soldi per uscire dal carcere. Poi, nonostante fosse ormai un uomo praticamente libero, avrebbe colpito tre agenti prima di lasciare il penitenziario. 

Aggressione sabato pomeriggio nel carcere milanese di San Vittore, dove tre poliziotti penitenziari sono stati picchiati da un uomo - un ragazzo nordafricano - che aveva appena finito di scontare la sua condanna, "guadagnata" per oltraggio e minacce a pubblico ufficiale. 

Il giovane - denuncia in una nota l'Osapp, organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria - "ha aggredito con schiaffi e pugni tre agenti in quanto, a suo dire, per favorirne l'uscita dal carcere avrebbero dovuto dargli una somma in denaro". I tre poliziotti feriti sono poi andati al pronto soccorso del San Giuseppe di Milano - dove hanno avuto una prognosi di cinque giorni - con "divise strappate e imbrattate di sangue".

"Questi fatti avvengono oramai soltanto nelle carceri italiane laddove i detenuti danno in escandescenze anche al fine di ricevere indebite somme in denaro pesino per lasciare la detenzione - ha attaccato il segretario generale Osapp, Leo Beneduci -. Come sempre a farne le spese sono i poliziotti penitenziari colpevoli di essere l'ultimo ostacolo alla completa illegalità del sistema penitenziario italiano".

Non solo l'aggressione, però. Perché a irritare il sindacato è anche, e soprattutto, quanto accaduto dopo. "Quanto di più grave è accaduto nel carcere di Milano San Vittore - l'accusa di Beneduci - riguarda il fatto che nessuno avrebbe accompagnato i poliziotti contusi e sanguinanti al pronto soccorso in quanto a detta dei responsabili in quel momento presenti nella struttura le disposizioni dipartimentali vigenti non consentirebbero l'utilizzo di mezzi dell'amministrazione per tali finalità".

"Anche rispetto a quest'ultima circostanza - ha concluso il segretario - chiediamo ai vertici dell'amministrazione penitenziaria centrale di fare piena luce rispetto alle eventuali e sanzionabili responsabilità del caso, mentre al ministro della giustizia si rinnova l'appello per l'adozione di misure e strumenti, quali ad esempio il taser idonei a prevenire la piaga delle aggressioni ai poliziotti penitenziari all'interno delle carceri".

L'aggressore è stato comunque scarcerato e, per ora, denunciato a piede libero.

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