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Venerdì, 19 Aprile 2024
Violenze

Violenze e rapine tra bande di trapper: prime ammissioni

Simba La Rue, nel frattempo, è stato dimesso dall'ospedale dopo aver ricevuto una coltellata

Simba La Rue, alias Mohamed Lamine Saida (20 anni), è stato dimesso nelle scorse ore dopo aver ricevuto una coltellata. Nel frattempo, proseguono le indagini sulla faida di artisti trapper (sottogenere di hip hop che ha, in Italia, "soppiantato" il rap anni Novanta come naturale evoluzione, ndr) che ha tenuto banco negli scorsi giorni a Milano. Sono arrivate le prime ammissioni dei ragazzi, infatti, interrogati dal gip Guido Salvini, tra gli arrestati nell'ambito dell'inchiesta del pm di Milano Francesca Crupi, in particolare tra il gruppo di La Rue e quello del padovano Baby Touché.

Davanti al giudice, riportano le agenzie, sono comparsi la ventenne Sara Ben Salah, Marco Locatelli, 22 anni, Alan Christopher Momo, 23 anni, e Dago Fabio Carter, 25 anni. Tutti e quattro, secondo quanto si apprende, hanno risposto alle domande e avrebbero ammesso gli addebiti. L'ordinanza del giudice, infatti, ha evidenziato la progressione criminale, ha cristallizzato le prove e riportato le ammissioni dei giovani nelle conversazioni intercettate sia al telefono che dalle cimici nascoste nelle loro macchine. Gli interrogatori proseguiranno nei prossimi giorni. L'ultimo, previsto per martedì prossimo, sarà quello di Simba La Rue.

Le accuse ai trapper

Ricapitoliamo la vicenda. 9 sono i giovani fermati - a vario titolo - con le accuse di sequestro di persona, rapina e lesioni aggravate. Le accuse fanno riferimento a episodi di violenza che si sarebbero verificati tra la banda del 20enne La Rue e quella del "rivale" Baby Touché. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal gip di Milano Guido Salvini, ha colpito solo i membri della "gang" Simba La Rue tra cui il suo manager.

Durante gli accertamenti i detective hanno fatto luce "sui contrasti emersi da ormai diversi mesi tra due bande giovanili costituitesi intorno alle figure dei noti trapper Simba La Rue e Baby Touché governate da regole di fedeltà reciproca e di omertà e resesi protagoniste di reiterati episodi di violenza conseguenti all’aspra conflittualità determinata dalle rivalità nella diffusione delle rispettive produzioni musicali", si legge nella nota diramata da via Moscova.

Quello che emerge è uno spaccato della violenta Milano dei trapper. "Gli odierni indagati - si legge nell'ordinanza del gip Salvini - vivono una totale astrazione dalla realtà, che impedisce loro di percepire il disvalore e il peso delle azioni criminose poste in essere; questa continua sfida ad alzare sempre la posta in gioco, le continue e improvvise ritorsioni, sono ormai fortemente pericolose per la sicurezza pubblica". Soprattutto, "sussiste la forte percezione che gli indagati vogliano perseverare in questa dinamica di giustizia privata".

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