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Cronaca Stadera / Via Privata Lusitania

"Non siete un ca***": il calciatore freestyle che aggredisce e ferisce i carabinieri

Nei guai un 29enne calciatore freestyle tra i più noti in Italia

Prima ha spiegato ai militari che, almeno secondo lui, loro non avevano nessun diritto di chiedergli i documenti. Poi, quando sembrava si fosse calmato, ha aggredito gli uomini in divisa, facendone finire uno in ospedale. Protagonista Kirill Mezenok, 29 anni compiuti proprio giovedì, nazionalità russa e tra i nomi più noti del calcio freestyle in Italia, con collaborazioni all'attivo con sponsor come Adidas e con club come Milan e Juve. 

I guai per il 29enne - che può vantare partecipazioni a competizioni nazionali e internazionali - sono iniziati verso l'1.30 della notte tra mercoledì e giovedì, quando è stata segnalata una lite dai toni molti accesi tra un uomo e una donna in via Lusitania a Milano, allo Stadera. Al loro arrivo sul posto, i carabinieri del Radiomobile hanno trovato una 29enne, poi risultata la fidanzata dell'atleta, e lo stesso Kirill, che ha immediatamente assunto un atteggiamento di sfida verso i militari rifiutando di farsi identificare perché "voi non avete titolo". 

Stando a quanto verificato da MilanoToday, dopo aver accertato che nessuno dei due era ferito, i carabinieri hanno accompagnato la ragazza a casa perché lei stessa aveva chiesto di prendere dei vestiti per poter trascorrere la notte fuori. Una volta davanti al condominio, poco distante, gli uomini del Radiomobile hanno però dovuto nuovamente fare i conti con la rabbia del 29enne, che in passato si esibiva anche in centro città tra palleggi acrobatici e magie col pallone. Il giovane, per tutta risposta, ha infatti iniziato a urlare che nessuno poteva entrare in casa sua perché "non siete nessuno" e appena uno dei militari ha cercato di tranquillizzarlo gli si è avvicinato testa contro testa gridando: "Chi ca*** sei, non sei un ca*** di nessuno, non vali niente". 

A quel punto i carabinieri hanno provato a immobilizzarlo e ne è nata una colluttazione durante la quale uno dei militari è rimasto ferito a un dito e a un ginocchio: portato al pronto soccorso del San Giuseppe, è stato dimesso con una prognosi di sei giorni. La notte di Kirill, come disposto dal pm di turno Francesco Cajani, è invece finita con una denuncia a piede libero per resisenza e violenza a pubblico ufficiale, lesioni e rifiuto di fornire le proprie generalità. 

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