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Cronaca Garbagnate Milanese

Litigano per il troppo rumore, anziana invalida al 100% picchiata a sangue da due vicini

I due sono stati arrestati per lesioni aggravate: hanno massacrato la donna e sua figlia

Dopo una lite per futili motivi condominiali hanno aggredito con estrema violenza un'anziana di 75 anni, invalida al 100%, e sua figlia. In particolare la 75enne ha sbattuto la testa ed era rimasta in una pozza di sangue sul pianerottolo del suo appartamento. Per questo motivo sono stati arrestati due uomini di 47 e 33 anni, un italiano e un brasiliano. L'episodio è avvenuto l'11 marzo ma l'arresto è stato convalidato successivamente. I due sono accusati di lesioni aggravate dai futili motivi.

L'aggressione si è consumata in un condominio di Garbagnate Milanese (Milano). L'anziana e la figlia erano andate dai due per lamentarsi del chiasso. I due, molto ubriachi, erano subito passati alle mani. Anche contro la donna invalida che era davanti all'uscio di casa con il deambulatore che usa per camminare. Dopo che uno dei due aveva spinto l'anziana facendole sbattere violentemente la testa, entrambi l'avevano lasciata lì "in una pozza di sangue", come si legge nel provvedimento del gip.

I due uomini avevano pure aggredito la figlia, prendendola per il collo continuando a strattonarla; fino a provocarle lesioni consistite in policontusioni. Sul posto erano intervenuti carabinieri e personale sanitario. Al termine dell'assalto, la 75enne, che aveva sbattuto "la nuca contro un battiscopa in ceramica", ha riportato "un'emorragia intracranica con prognosi riservata". 

Domenica, il gip di Milano Guido Salvini ha convalidato l'arresto e disposto la custodia in carcere per lesioni aggravate dai futili motivi. Nelle indagini del pm Giovanna Cavalleri, interrogato dal giudice, uno dei due aveva provato anche a negare: "Non ho visto del sangue per terra. Non credevo che ci fossero state conseguenze così gravi". 

Si tratta di personaggi già noti alle forze dell'ordine. Il 47enne era già stato condannato più volte per furto ed anche per lesione personale, il 33enne era stato denunciato per rapina. Arrestati (in carcere) perché, secondo i magistrati, "un grave pericolo di reiterazione di reati pericolosi della collettività".

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