rotate-mobile
Cronaca

Punta una lama al collo di un poliziotto e lo "sequestra": tensione alle stelle nel carcere di Opera

E' successo giovedì mattina. Altri agenti sono intervenuti e l'hanno convinto a consegnare l'arma artigianale

Aveva fabbricato, o si era fatto procurare, una specie di "coltellino" artigianale, inserendo una lametta ad una estremità; e ha preso in ostaggio un poliziotto, nel carcere di Milano Opera, puntandogli al collo quell'arma. Pretendeva che l'agente gli consegnasse le chiavi di una cella in cui era recluso un uomo contro cui voleva scagliarsi, per compiere un atto di vendetta forse per vecchie ruggini.

Attimi di tensione alle stelle, nel penitenziario della periferia sud, alle otto e venti di mattina di giovedì 3 ottobre. Il protagonsta, secondo quanto viene riferito dal sindacato Cisl-Federazione Nazionale Sicurezza, sarebbe un detenuto di origini rom e cittadinanza straniera. Il tutto si è risolto grazie all'intervento di altri agenti di polizia penitenziaria, più esperti e anziani, che sono riusciti a convincere l'aggressore a desistere da quelle intenzioni. Dopo qualche minuto, l'aggressore ha infatti liberato l'agente e consegnato il "coltellino" rrudimentale.

Per il momento l'uomo non è stato spostato di reparto. «Cosa, questa, che crea un clima demoralizzante nei confronti del personale», nota Celestino Gentile, segretario generale aggiunto Cisl-Fns Lombardia. Il sindacato, oltre a complimentarsi con gli agenti intervenuti «gestendo un evento di particolare delicatezza» e ad esprimere «vicinanza al collega che ha vissuto in prima persona una terribile esperienza che non dimenticherà mai», ricorda anche la «completa assenza di strutture adatte a gestire personaggi psichici» che porta talvolta a situazioni di difficile gestione.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Punta una lama al collo di un poliziotto e lo "sequestra": tensione alle stelle nel carcere di Opera

MilanoToday è in caricamento