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Cronaca Porta Magenta / Via Giorgio Washington

"Sono caduta e mi è salito addosso": il racconto della donna aggredita dentro casa

L'aggressione mercoledì pomeriggio in via Washington. Un 22enne arrestato per violenza sessuale e tentata rapina

Il rumore della porta che si apre. La scarica di pugni, l'aggressore che si mette a cavalcioni su di lei. La camicetta sbottonata, poi la reazione e la fuga. Sono i frame del film dell'orrore vissuto mercoledì pomeriggio da una dottoressa di origini polacche di 43 anni che si è trovata faccia a faccia con un rapinatore all'interno di casa sua, un appartamento al quarto piano di una palazzina di via Washington a Milano. 

Trovati i documenti in casa: chi è (davvero) l'arrestato

Il blitz dell'uomo - un 22enne gambiano irregolare e mai fotosegnalato in Italia - è andato in scena verso le 14.20, quando sarebbe riuscito a far accesso allo stabile seguendo un altro residente. In pochi secondi il giovane sarebbe arrivato davanti alla porta della vittima e sarebbe entrato, approfittando del fatto che lei non avesse chiuso a chiave. 

In un attimo è l'incubo. La donna - racconterà poi lei stessa ai carabinieri - trova davanti a sé il 22enne che la spinge verso la camera da letto e la colpisce più volte, violentemente, con dei forti pugni al volto. A quel punto lei cade e "lui sale a cavalcioni su di me, sbottonandomi la camicia". Lì la vittima ha una reazione istintiva: lo colpisce a calci alle parti basse, riuscendo a metterlo in fuga. Il rapinatore si rifugia così in camera da letto, dove viene bloccato dall'intervento di alcuni vicini di casa, tra cui un 90enne. 

Quando i carabinieri arrivano sul posto, trovano la dottoressa seduta a terra sul pianerottolo, in lacrime e con il volto sanguinante. Per il 22enne scattano le manette con l'accusa di tentata rapina, anche se poi con il passare delle ore il pm Paolo Filippini gli contesterà le accuse di violenza sessuale e lesioni. 

La giornata della vittima - che ha una figlia minorenne, fortunatamente non presente in casa - finisce al Policlinico, dove le vengono diagnosticate ferite guaribili in due settimane. L'aggressore, dopo aver tentato alcuni atti di autolesionismo, finisce invece nel carcere di San Vittore. 

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