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Aiutare i figli nelle scelte, Scuola genitori di Milano

"Aiutare i figli nelle scelte. Come i genitori possono sostenere i figli in un proprio progetto di vita" è il tema del prossimo incontro della Scuola Genitori fondata da Daniele Novara e Fulvio Scaparro

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Lunedì 11 aprile 2016, ore 20.45 presso l'Auditorium Don Bosco in via Melchiorre Gioia 48 a Milano. Daniele Novara presenta Fulvio Scaparro, psicologo e psicoterapeuta. La partecipazione è libera e gratuita grazie al sostegno di "DOREMI Asili Nido e Scuole dell'infanzia" e "Fondazione Cariplo".

Aiutare i figli nelle scelte. È sempre difficile capire qual è il limite e dove si trova il confine. I genitori vorrebbero dare spazio ai figli, perché conquistino autonomia nelle loro decisioni e perché imparino a scegliere da soli. Ma nello stesso tempo sia la madre che il padre rimangono spesso invadenti, ansiosi e soprattutto incapaci di lasciare ai più giovani la necessaria autonomia.

Come si può fare, allora, per far emergere le risorse sia dei bambini che dei ragazzi? Come tirar fuori le loro capacità, il loro carattere senza star loro "troppo vicini"? L'obiettivo educativo è quello di sottrarsi progressivamente all'accudimento per favorire, maieuticamente, l'emergere dell'identità dei più giovani. La serata di Scuola Genitori, che vede in primo piano Daniele Novara e Fulvio Scaparro, è dedicata proprio a questo argomento.

Quando l'infanzia finisce prevalgono i valori paterni che spingono a prendere il largo e ad allontanarsi dalla famiglia, mantenendo comunque ferme le regole necessarie. È soprattutto in questo momento che i genitori devono imparare a non andare oltre il richiesto nelle relazioni con i minori. Quello che serve invece è un piano, una prospettiva che organizzi le enormi energie psichiche, fisiche e cognitive dei figli. Non si parla più del progetto dei genitori, ma di ciò che deve diventare progressivamente il progetto indipendente di ragazzi e ragazze.

Con implicazioni differenti il discorso è valido per tutte le età e non si riferisce solo all'adolescenza. Qualche esempio? Può essere che un bambino di 3 anni faccia fatica in una scuola materna e che allora la scelta giusta sia quella di cambiarla, tenendo ben presenti gli atteggiamenti del bimbo e valutandoli con attenzione.

Oppure, verso gli 8 anni, le scelte sportive dei piccoli vanno considerate secondo le effettive passioni e soddisfazioni. Passioni che possono cambiare nel tempo e che possono non concordare con le preferenze di mamma e papà. In ogni fase evolutiva, i genitori devono sempre fare squadra per aiutare a crescere i figli. E hanno la possibilità di fare le mosse giuste che danno loro fiducia e li aiutano a tirar fuori tutte le risorse che hanno.

Non si tratta di un percorso semplice e lineare, ma condurrà i ragazzi ad essere persone libere, mature e responsabili. Tenendo presente come dice Scaparro che "Nessuno è perfetto, tanto meno i genitori", la strada è questa.

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