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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Chinatown / Via Paolo Sarpi

Via Sarpi, Ales: "Basta con lo stalking mediatico di Vivisarpi"

Frizioni a distanza tra "Vivisarpi" e "Ales", associazioni di quartiere: "A tutte queste persone ed in particolare a Vivisapi diciamo: adesso basta. Non è tramite l'insulto, la provocazione che si risolvono i problemi"

Polemiche a distanza tra l'associazione Ales (Associazione liberi esercenti sarpi) e un altro sodalizio del quartiere, Vivisarpi. Nel mirino di Ales i continui "attacchi all'amministrazione, all'Assessore del Commercio D'Alfonso, all'Assessore Maran, al Sindaco Pisapia e alla nostra via Paolo Sarpi in modo metodico e persecutorio da parte dell'Associazione Vivisarpi".

"Ales - scrive l'ente in una nota - è presente come associazione di commercianti della via Paolo Sarpi dal 1964 e ha il dovere di tutelare il commercio in loco e i suoi associati specialmente in un periodo di crisi come quello che tutti stiamo vivendo. Abbiamo taciuto fino ad oggi sperando che con il tempo l'Associazione Vivisarpi e tutti coloro che rigurgitano fango sul quartiere avrebbero capito che era più importante dare una visione positiva del quartiere invece di occuparsi, sistematicamente, di demolire ed insultare il nostro quartiere, la via Paolo Sarpi e indirettamente chi ci lavora, senza riflettere sulle conseguenze".

"Le loro continue richieste - prosegue lo scritto - di installazione di ulteriori telecamere nelle vie laterali a via Sarpi per creare una ZTL che regolamenti il carico/scarico oltre ad essere un costo per le casse già vuote del Comune di Milano ma soprattutto per le tasche dei cittadini milanesi servirà solo ad isolare ulteriormente il quartiere, introdurrà un serio problema di sicurezza, penalizzerà ancora di più il lavoro dei negozi al dettaglio non solo italiani che sono quasi tutti a conduzione famigliare".

"A tutte queste persone ed in particolare a Vivisapi diciamo: adesso basta. Non è tramite l'insulto, la provocazione e lo stalking mediatico che si risolvono i problemi", si legge.

"Ora basta - conclude la nota -. Basta chiacchiere, documenti provocatori. Siamo aperti al confrontato con chiunque ci chiedesse spiegazioni, cercando di esporre dettagliatamente i motivi delle nostre scelte, disponibili a trovare soluzione ai problemi del quartiere che non neghiamo esserci ma basta a questa macchina di fango puntata sul quartiere che allontana i cittadini milanesi e non solo. Come Associazione stiamo lavorando sodo per riportare le persone a frequentare e fare acquisti in Via Sarpi (ultimo evento "ottobre doc" tenuto il 14 ottobre). Vogliamo riportare via Sarpi tra le prime vie di Milano ma questa battaglia mediatica negativa e continua di Vivisarpi non è di aiuto" . 

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