Alessandro Impagnatiello parla di suicidio e pentimento
Il suo legale: "Togliersi eventualmente la vita è l'unica forma di pentimento che lui ritiene corretta"
Alessandro Impagnatiello, il barman 30enne arrestato per l'omicidio della compagna Giulia Tramontano, ha parlato del suicidio come unica forma di pentimento per rimediare alle sue colpe. Lo ha detto nella prima fase della confessione e lo ha ribadito venerdì mattina, durante l'interrogatorio di convalida del fermo nel carcere di San Vittore.
Omicidio Tramontano: dall’ultimo contatto di Giulia alla confessione di Impagnatiello
"Togliersi eventualmente la vita è l'unica forma di pentimento che lui ritiene corretta in questo momento, l'unica che abbia un senso. L'ha ripetuto l'altra notte più volte". A raccontarlo all'uscita dalla casa circondariale è stato il suo legale Sebastiano Sartori, che ai cronisti che gli chiedevano se chiederà di trasferire il 30enne in una struttura sanitaria, ha risposto: "No, no, può rimanere in carcere". E alla domanda se chiederà una consulenza psichiatrica: "Vedremo, vedremo, io come difensore devo approfondire alcuni aspetti". L'avvocato non teme che Impagnatiello possa compiere gesti estremi all'interno del carcere: "Sono sereno, sono bravi e hanno trovato credo una giusta soluzione", ha detto.
Impagnatiello ha risposto alle domande della gip del tribunale di Milano, Angela Minerva. Sabato sera nella casa in cui vivevano a Senago, il 30enne ha ucciso a coltellate la compagna e ne ha inscenato la scomparsa, denunciata il giorno successivo. Tra mercoledì e giovedì, il suo castello di bugie è crollato definitivamente. E giovedì mattina è stato accompagnato in carcere. È accusato di omicidio volontario aggravato, interruzione non consensuale di gravidanza e occultamento di cadavere. L'uomo, infatti - per sua stessa ammissione - ha tentato per due volte di bruciare il corpo di Giulia e, dopo averlo tenuto prima nel garage e poi nel bagagliaio dell'uomo, lo ha nascosto in un'intercapedine in un'area dismessa a Senago, dove - su sua indicazione - è stato trovato.
Durante l'interrogatorio di convalida del fermo nel carcere di San Vittore, durato mezz'ora, Alessandro Impagnatiello, il 30enne reo confesso per l'omicidio della compagna Giulia Tramontano, ha "confermato tutto quello che ha dichiarato l'altra notte, aggiungendo alcuni particolari che riguardano l'ultima fase del fatto", ha riferito Sartori. Ha confermato al gip Angela Minerva di aver ucciso la compagna e averne occultato il cadavere senza l'aiuto di complici. Ha fatto "assolutamente" tutto da solo, "al 100%", ha detto legale. Impagnatiello, però "nega la premeditazione", ha aggiunto l'avvocato, escludendo anche che il 30enne quella sera fosse sotto effetto di stupefacenti. La Gip Angela Minerva deciderà in giornata se convalidare il fermo.