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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Candidato primarie del Pdl indagato per truffa e aggiotaggio

E' Alessandro Proto, finanziere 38enne milanese: secondo i pm ha effettuato comunicazioni imprecise alla Consob. Era quello del "parcheggio selvaggio" all'Arena. Lui si difende: "Accuse assurde"

Il suo nome era salito alla ribalta delle cronache milanesi qualche tempo fa, perché aveva parcheggiato la sua Audi in divieto di sosta presso l'Arena lasciando un biglietto eloquente: "Multatemi pure, ma non rimuovete l'auto. Tempo un paio d'ore e la sposto, al massimo fatemi una multa doppia". La multa non era stata fatta, ma poi il finanziere si era scusato e si era recato in piazza Beccaria (al comando dei vigili urbani) per pagare comunque il dovuto. 

Lui è Alessandro Proto, finanziere e candidato alle primarie del Popolo della Libertà, che ora sarebbe indagato per truffa e aggiotaggio dalla procura di Milano. Il 38enne è stato coinvolto nelle indagini relative a una serie di comunicazioni al mercato (da parte della Proto Consulting) che, a dire degli inquirenti, non sarebbero state trasparenti. Questo per quanto riguarda l'aggiotaggio. Sulla truffa, invece, l'indagine si concentra su alcune operazioni immobiliari e sull'attività del fondo Caronte, che esiste dal 2010.

Lo stesso Proto, tramite il suo legale, ha fatto sapere di trovare le accuse "assurde e calunniosi" e di "non aver ricevuto alcun avviso di garanzia". 

Circa le comunicazioni, si parla di "mezze verità" e informazioni non precise. Tra le operazioni di mercato anche l'acquisto di quote di Monte dei Paschi di Siena. Proto è già stato ascoltato come persona informata sui fatti e avrebbe spiegato di non essere l'acquirente finale delle quote delle varie società, ma di farlo per conto di altri investitori. Le altre società sono Fondiaria Sai e Unicredit. Ma soprattutto Rcs MediaGroup: in una comunicazione alla Consob Proto risulta il presidente di un patto di sindacato con il 2,77% del capitale di Rcs, partecipato da quattro investitori stranieri. Ma la Consob ha fatto sapere che non sono stati riscontrati elementi che attestino la veridicità della comunicazione.

 

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