Allerta attentati, ormai è psicosi: ancora tre (falsi) allarmi bomba

Qualcuno sente semplicemente il bisogno di segnalare un dettaglio sospetto, perché - come ha chiarito il capo dei reparti speciali arrivati a Milano - “è meglio un finto allarme che una vera emergenza”. Qualcun altro invece, non è chiaro poi perché, ha soltanto voglia di speculare e scherzare. 

Continua la psicosi collettiva, tra allarmi sinceri e “giochi” di cattivo gusto, dei milanesi, che continuano a segnalare alle forze dell’ordine ogni pacco o busta sospetta che possa portare alla mente il pericolo di un attentato in città. 

Dopo l’intervento degli artificieri venerdì sera in piazza Duomo  e le diverse “emergenze” dei giorni scorsi, nelle ultime ore a Milano si sono registrati altri tre allarmi bomba, poi rivelatisi infondati. 

La prima allerta è scattata alle 13 di venerdì, quando un uomo con una telefonata alla polizia ha segnalato la presenza di una bomba. Dopo l’avviso - “Qui c’è una bomba, qui c’è una bomba” - il cellulare dell’uomo è diventato però irraggiungibile. 

Gli accertamenti della polizia hanno permesso di risalire a un 57enne con precedenti, che ha telefonato da zona Vittorio Emanuele, nel centro della città. Sul posto, gli agenti non hanno trovato né l’autore della segnalazione, né la bomba: il cinquantasettenne è stato così denunciato in stato di irreperibilità per procurato allarme.

Alle 8.30 di sabato, invece, una donna ha segnalato un borsa sospetta sul tettuccio di un'auto in sosta in via Monteverdi. Le forze dell’ordine intervenute hanno poi scoperto che si trattava semplicemente di un sacchetto nero contenente alcune bottiglie di birra vuote. 

Infine, alle 11, un passeggero della linea Lilla ha chiamato la polizia perché ha notato una borsa abbandonata sul convoglio all'altezza della fermata Bignami. La metropolitana non è stata fermata e il personale Atm non ha trovato la borsa.