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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Sequestrato e pestato a sangue perché accusato di essere l'amante della moglie

In manette sono finiti tre uomini accusati di aver organizzato e portato a termine una spedizione punitiva contro l'uomo che credevano avesse avuto una relazione clandestina con la compagna di uno di loro

Lo hanno sorpreso mentre andava a lavorare, ome ogni mattina. E mentre era intento a consegnare volantini a Cassina de' Pecchi, comeune milanese alle porte della Brianza, lo avrebbero colpito, sequestrato a bordo di un furgone e picchiato a sangue fino ad abbandonarlo poi agonizzante in strada a chilometri di distanza, nella Bergamasca.

Ora tre uomini, tutti cittadini di origini indiane sono finiti in manette domenica mattina, arrestati dai carabinieri del Comando Provinciale di Bergamo, in collaborazione con il Comando Provinciale di Brescia e di Verona, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere. I tre sono accusati di aver sequestrato e picchiato a sangue un uomo di 32 anni come punizione per una presunta relazione clandestina con la moglie di uno di questi. E dopo l'aggressione all'uomo sarebbero anche stati rubati dei cellulari che aveva con sè.

Il sequestro e l'aggressione

Il sequestro, l'aggressione e la rapina risalgono al 25 novembre 2020 e i fatti sono avvenuti tra Cassina de' Pecchi (Milano) e Isso (Bergamo). A firmare l'ordinanza è stato il gip di Milano Lidia Castellucci su richiesta del pm Antonio Cristillo, il quale ha coordinato le indagini condotte dai carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Treviglio. 

La vittima, un 32enne a sua volta originario dell'India, secondo i risultati dell'attività investigativa, sarebbe inizialmente stato seguito per studiarne le abitudini e, mentre stava consegnando dei volantini nel comune milanese, sarebbe stato aggredito alle spalle dai tre, caricato su un furgone, legato, incappucciato, rapinato di due cellulari e picchiato fino a perdere in sensi mentre veniva minacciato. Dopodiché l'uomo sarebbe stato abbandonato in una piazzola di sosta ferito, sanguinante e legato ai polsi con delle fascette, dove è stato trovato da alcuni passanti che hanno dato l'allarme. 

Due arresti sono stati eseguiti a Brescia e uno a Monteforte d'Alpone: i primi due presunti aggressori sono stati dunque condotti nel carcere di San Vittore, mentre il terzo si trova ai domiciliari. 

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