Amianto, dalla Pirelli risarcimenti milionari alle vittime
Sei trattative già concluse e sei in corso: così la Pirelli cerca la soluzione stragiudiziale nel processo che vede imputati gli amministratori tra gli anni '70 e '80. Cifre intorno alle centinaia di migliaia di euro per famiglia
Risarcimenti milionari dalla Pirelli per gli operai morti in seguito all'esposizione all'amianto. Durante l'udienza di stamattina in tribunale, infatti, è stato spiegato che, delle 12 trattative iniziate con le famiglie, 6 sono in corso e 6 sono andate a buon fine.
A processo i componenti del consiglio d'amministrazione e gli amministratori succedutisi dal '79 all'88. Vengono contestati alla Pirelli 24 casi di dipendenti deceduti di mesotelioma pleurico e altri tumori. Si tratta di operai che hanno lavorato negli anni '70 e '80 in viale Sarca e in via Ripamonti, con esposizioni "massicce e ripetute alle fibre d'amianto", senza (stando all'accusa) adeguati sistemi di protezione.
Le sei famiglie con cui la trattativa è andata a buonn fine ritireranno la costituizione in parte civile. Ma non è finita: la Pirelli sta trattando anche con la regione, l'Asl di Milano e l'Inail. Ancora non rivelati i termini esatti dell'accordo.
Si parla comunque di cifre intorno alle centinaia di migliaia di euro per ogni famiglia. Il giudice Guido Piffer ha accordato un rinvio di quasi due mesi: il processo si è aggiornato al 19 aprile. Questo per permettere alla Pirelli e alle altre sei famiglie di continuare le trattative.
Si sono dichiarati soddisfatti i familiari di Ennio Marciano, che prima di morire (nel 2002, a 54 anni) aveva dato il via all'inchiesta presentanto, più di 10 anni fa, il primo esposto in procura.