Anis Amri non era in contatto con estremisti in Lombardia: chiuse le indagini
La procura di Milano non ha trovato collegamenti tra il terrorista della strage di Berlino, ucciso dalla polizia a Sesto, e persone legate all'estremismo islamico
Non aveva legami in Lombardia Anis Amri, il terrorista tunisino responsabile della strage dei mercatini di Natale a Berlino, nel 2016, rimasto ucciso in uno scontro a fuoco con due agenti di polizia a Sesto San Giovanni il 23 dicembre. Si sono chiuse le indagini condotte dal procuratore aggiunto Alberto Nobili che riguardavano eventuali contatti tra Amri e altre persone estremiste. Secondo quanto si apprende, l'atto di chiusura delle indagini riporta una richiesta di archiviazione.
Erano diversi in effetti i legami apparenti di Amri con l'Italia. In passato era stato ospite di una comunità per minori a Belpasso, in provincia di Catania; ad Aprilia aveva alcuni contatti che aveva provato anche a riallacciare due mesi prima della strage. E poi c'è il fatto che il tunisino fosse arrivato, appunto, nel nostro Paese dopo la strage, girovagando due giorni per l'Europa in modo da non utilizzare canali eccessivamente controllati per il trasporto.
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Amri era arrivato, da Berlino, prima in Belgio e poi in Francia. Da lì con un treno si era recato a Torino e poi con un altro convoglio a Milano; infine, aveva preso il bus sostitutivo della metropolitana ed era finito a Sesto San Giovanni, dove due agenti del locale commissariato lo hanno sorpreso alle tre del mattino mentre era fermo davanti alla stazione. Ciò ha insospettito i poliziotti che hanno deciso di procedere ad un normale controllo. Ma dallo zaino Amri ha estratto una pistola ingaggiando il conflitto a fuoco che lo ha visto poi morire.
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Tra le ultime ipotesi degli investigatori il fatto che Amri volesse raggiungere una sua conoscente in Sicilia.
