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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

'Ndrangheta: la storia dell'antica e preziosa anfora esposta nella villa di Seregno di Lugarà

L'uomo avrebbe dichiarato di aver ritrovato l'anfora durante la dismissione di una magazzino

Antonino Lugarà - l'imprenditore di 64 anni arrestato nei giorni scorsi con l'accusa di aver procurato voti al candidato sindaco nelle elezioni del 2015 di Seregno (Mb), Edoardo Mazza, in cambio di favori legati ad una concessione edilizia per realizzare un centro commerciale - aveva in casa una preziosa anfora risalente a circa duemila anni fa.

A notarla è stato un sotto ufficiale del nucleo investigativo dei carabinieri, con anni di esperienza nel campo. L'anfora è stata rinvenuta nel porticato dopo il giardino, all'ingresso della sua villa nel centro di Seregno. Secondo una prima analisi di un funzionario della Sovrintendenza ai beni culturali, si tratterebbe di un reperto archeologico dell'epoca romana, realizzato in Italia tra il primo secolo avanti Cristo e il primo secolo dopo Cristo.

Visto e considerando che è illegale possedere oggetti di questo tipo - ogni elemento archeologico rinvenuto nel sottosuolo appartiene allo stato italiano - ora all'imprenditore, che in casa aveva quadri di altissimo livello artistico – anche dei Botero -, viene contestata anche la ricettazione e il mancato rispetto dell'aritcolo 76 del codice dei beni culturali, che regola il ritrovamento e la restituzione dei beni.

La sua versione ufficiale sul reperto però è contrastante: l'uomo avrebbe dichiarato di aver ritrovato l'anfora durante la dismissione di una magazzino vicino al Seveso.

Video: il maxi blitz dei carabinieri

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