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Cronaca Via Giuseppe Ripamonti

Milano, trovato senza vita nelle cantine del suo palazzo: morto Antonio Alfò, noto eco artista

E' stato trovato morto da un idraulico: in un primo momento si credeva fosse un clochard

L'uomo trovato morto nelle cantine del suo condonio è il noto artista siracusano Antonio Alfò, resdidente da tempo a Milano.

La tragica scoperta è avvenuta in via Giuseppe Ripamonti a Milano, mercoledì mattina: attorno alle 10.30. A rinvenire il corpo senza vita della vittima - al civico 240 della lunghissima via - è stato un idraulico. L'operaio era sceso nel locale per conto della proprietaria per effettuare dei lavori di manutenzione.

L'autopsia

Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo Radiomobile, Stazione Vigentino. Stando alle prime indicazioni, l'aritsta, 63enne, morto non presentava segni evidenti di violenza ma sarà l'autopsia, disposta dall'autorità giudiziaria, ad accertare le cause del decesso. 

Chi è la vittima: Antonio Alfò

L'uomo, che inizialmente si credeva fosse un senzatetto, era residenti nell'edificio ed era affetto da patologie cardiache. La sua è una carriera molto speciale. Dal 1985 è uscito dal mercato dell'arte fine a se stesso ed ha messo le sue opere - tutte realizzate con elementi di riciclo - in vendita con lo scopo di donare tutto - eccetto i costi - a ong. 

Milano, cantine occupate abusivamente

Come spiegano sul sito antonioalfo.eu, gestito da volontari che si occupano in esclusiva mondiale della cessione a scopo di beneficenza delle opere d'arte del mestro.

"L'artista Antonio Alfo - lo presentano - diede la sua prima mostra personale al Circolo del Giardino di Siracusa nel 1974 ed entrò nel circuito artistico ufficiale nel 1978 con una mostra personale alla Galleria Sever, nel quartiere degli artisti Brera di Milano, Italia. Nel 1985 Antonio Alfo uscì dal circuito commerciale ufficiale per riservare tutta la sua produzione al finanziamento dei progetti delle associazioni onlus contro la povertà, per l'istruzione e per la difesa dei diritti umani e civili più accreditate a livello globale".

"Si hanno fondati motivi per ritenere l'artista Antonio Alfo sia l'unico ad aver adottato queste modalità di destinazione delle sue opere. Tutta la produzione artistica destinata ad alleviare la fame nel mondo, alla promozione dei diritti umani inalienabili, l'educazione, la sanità, la pace. Si sollecitano tutti gli artisti a seguirne l'esempio. Gli artisti interessati a mettere a disposizione dei deboli e dei bisognosi le loro opere potranno contare incondizionatamente sul suo aiuto e sui suoi consigli", conclude il sito.

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