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Cronaca

Picchia a sangue due ragazzi per sorpasso azzardato, preso

L'uomo, G.G., residente nel Novarese, si stava nascondendo: si era tagliato baffi e capelli. Trovato grazie alle telecamere a circuito chiuso. Con il cric, aveva sfondato il cranio a Francesco Petronelli

Sono tracce ematiche fuori e dentro l'auto e il riconoscimento "certo" da parte di una delle sue vittime a incastrare l'uomo accusato di aver colpito a colpi di cric o di spranga due giovani, rimasti gravemente feriti, per una lite nata per un banale sorpasso azzardato all'alba della scorsa domenica a Milano. G.G., 55 anni, residente a Cameri (Novara), noto alle forze dell'ordine per vecchi reati di resistenza e possesso di banconote false, è stato fermato dalla polizia per tentato duplice omicidio.

Ha anche cercato di cambiare il proprio aspetto - è una persona di un metro e 83 centimetri di altezza descritto come robusto - tagliandosi i baffi e facendo una carta di identità nuova proprio stamattina. Particolari che hanno fatto presupporre agli investigatori il pericolo di fuga, rafforzando la decisione di trattenerlo. Il presunto malvivente è stato scoperto - ha spiegato questa sera in conferenza stampa il capo della Mobile, Alessandro Giuliano - grazie alle analisi ad ampio raggio delle immagini riprese da telecamere pubbliche e private.

Grazie allo studio dei fotogrammi disponibili, prima le strade più vicine a viale Renato Serra sulla circonvallazione esterna della città - dove il fermato ha massacrato Antonio Ammirabile, di 21 anni, e Francesco Petronelli, di 19, il primo dei quali operato per una emorragia cerebrale e il secondo che ha riportato lo sfondamento della base cranica - si è capito che si era sulla pista giusta: si è vista la Hyundai Atos grigia il cui guidatore ha litigato con i ragazzi a bordo di una Alfa Mito. Il cinquantacinquenne li ha accusati di averlo sfiorato - i due retrovisori si sono toccati - e quando le due vetture si sono fermate li ha massacrati. Quindi è fuggito in direzione di viale Certosa, a qualche centinaio di metri: è proprio qui che la sua macchina è stata ripresa molto nitidamente tanto da consentire la lettura della targa. La vettura è intestata alla convivente.

Gli uomini della sezione 'Reati contro la persona' della Questura - coordinati dal pm Maria Vulpio - hanno stretto rapidamente il cerchio, nonostante il lavoro da fare fosse imponente, e questo pomeriggio hanno interrogato l'uomo, disoccupato, che non ha opposto resistenza e che è stato riconosciuto, con certezza, da almeno uno dei due feriti. Si stanno cercando anche altre testimoni e si stanno eseguendo ulteriori riscontri, ma la polizia ritiene che allo stato dei fatti non vi siano dubbi sulla sua colpevolezza. Non é stata per ora trovata l'arma usata per la violenza. E' stato accertato, invece, che era proprio sangue quello trovato all'esterno e all'interno della Atos e che subito aveva insospettito gli agenti (fonte:ansa). 

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