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Cronaca Cinisello Balsamo / Via Gioacchino Rossini

Omicidio Cinisello, l'ex di Veronica scoppia: "Sì, sono stato io"

Crolla Antonio Passalacqua, sospetto omicida di Veronica Giovine, sua ex, uccisa a coltellate la settimana scorsa a Cinisello: "Sono stato io". Il motivo, forse, l'ennesimo rifiuto di una cena

È scoppiato in lacrime di fronte al gip e ha confessato di essere l'autore dell'omicidio della ex compagna, Veronica Giovine, 34 anni, uccisa con 40 coltellate nel suo appartamento di via Rossini a Cinisello Balsamo. Nel corso dell'interrogatorio di convalida del fermo, eseguito venerdì mattina dal Commissariato di Cinisello Balsamo, Antonio Passalacqua, 35enne con precedenti, ha riferito al gip di Monza, Licinia Petrella, di aver ucciso l'amica nella notte tra mercoledì e giovedì scorso, dopo una lite avvenuta la sera prima.

Il 35enne, infatti, era andato su tutte le furie per non essere stato invitato, martedì sera, a una cena tra la ex compagna, con cui era tornato a frequentarsi, e un'amica. Passalacqua e la vittima si erano incontrati quindi mercoledì sera nell'appartamento di via Rossini per chiarirsi e, all'alba del giorno successivo, si sarebbe consumato consumato il delitto.

L'uomo, come confermato dall'autopsia, ha colpito la donna con una quarantina di pugnalate, di cui quella mortale all'arteria aorta, con due diversi coltelli, uno da cucina e uno da tavola. Quando i poliziotti, giovedì mattina, hanno bussato alla porta dell'appartamento del 34enne, nella palazzina di fronte a quella della vittima, l'uomo è rimasto chiuso in casa. Soltanto dopo che i vigili del fuoco hanno sfondato una finestra, il 35enne si è affacciato alla porta facendo finta di nulla. Nell'abitazione di Antonio Passalacqua sono state trovate delle siringhe e alcuni residui di cocaina, di cui faceva uso.

L'uomo ha però dichiarato di averla assunta per l'ultima volta soltanto qualche giorno prima del delitto. Passalacqua era già stato querelato dalla 34enne per stalking nell'agosto 2010 e nel settembre successivo era stato emesso nei suoi confronti un divieto di avvicinamento alla vittima, che ne aveva però chiesto la revoca. La donna aveva anche denunciato di essere stata in un'occasione minacciata con due coltelli e sequestrata in casa. Il gip, l'altro giorno, ha sospeso l'interrogatorio di convalida quando il 35enne è scoppiato in lacrime. L'uomo resta nel carcere di Monza, a disposizione dell'autorità giudiziaria.

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