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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'operazione

Appalti pubblici truccati e soldi nascosti tra i regali di Natale: 5 arresti

La guardia di finanza ha arrestato 5 persone, tra cui 4 dipendenti pubblici, e sequestrato tre aziende

Corruzione, turbativa d’asta e falso. Sono queste le accuse di cui, a vario titolo, dovranno rispondere cinque persone, arrestate dalla guardia di finanza del comando provinciale di Monza. Quattro sono dipendenti pubblici - residenti tra la Brianza e Milano - indagati nell'ambito di una indagine che ha portato alla luce un presunto giro di appalti truccati con assegnazioni di servizi in cambio di denaro e utilità e ora ai domiciliari. Le fiamme gialle brianzole hanno sequestrato tre aziende insieme a beni e disponibilità finanziarie per oltre 260 mila euro.

L'indagine sugli appalti truccati 

Nel mirino delle indagini, come riporta MonzaToday, sono finiti alcuni appalti pubblici che, secondo l'accusa, sarebbero stati truccati attraverso una serie di condotte finalizzate all’illecita aggiudicazione di forniture con procedure pubbliche e affidamenti diretti avvenuti tra il 2019 e il 2021 da parte di un imprenditore residente in Brianza, amministratore (di diritto e di fatto) di tre società operanti nel settore dei servizi di pulizia e manutenzione di aree verdi. Le società - secondo quanto reso noto dalla procura - "sarebbero state impiegate a giro per partecipare a gare pubbliche in diversi comuni prevalentemente brianzoli con l’obiettivo di aggirare formalmente il principio di rotazione degli affidamenti, anche grazie ad uno stabile asservimento di pubblici ufficiali infedeli".

I cesti natalizi e gli appalti per 2,5 milioni di euro

Ammonta a due milioni e mezzo di euro il valore degli appalti assegnati alle società dell'imprenditore ora indagato: le procedure per l'assegnazione dei servizi erano state indette da parte di una azienda a partecipazione pubblica monzese e di quattro enti pubblici locali, di cui tre del territorio di Monza e Brianza e uno della provincia di Milano. Secondo quanto emerso dall'indagine "i pubblici ufficiali indagati avrebbero ricevuto in corrispettivo dall’imprenditore somme di denaro anche in piu tranche (variabili tra i 1.000 e i 12.000 euro, a volte nascoste nei cesti natalizi)", buoni benzina e altri regali.

Alcune procedure di gara sarebbero state turbate per avvantaggiare le aziende - ora affidate ad un amministratore giudiziario nominato dall'autorità giudiziaria - dell’imprenditore indagato, comunicando in anticipo le condizioni tecniche contenute nel capitolato, i tempi di apertura e chiusura dei procedimenti di affidamento, i nominativi dei concorrenti da avvicinare al fine di stabilire i ribassi da offrire. In un caso - specificano ancora dalla procura - con una perizia suppletiva per una variante fittizia, falsificando lo stato di avanzamento dei lavori già ultimati, sarebbe stata attestata, a cantiere chiuso, l’avvenuta esecuzione di ulteriori opere, procurando così all'imprenditore indagato un ulteriore profitto illecito.

Sono 12 le persone coinvolte dalle indagini che hanno portato all'esecuzione di cinque ordinanze di applicazione di misura cautelare eseguite martedì mattina. In due occasioni però i presunti tentativi di raggiro di dipendenti pubblici non sarebbero andati a buon fine e i pubblici ufficiali avrebbero restituito al mittente le somme che erano state loro indebitamente consegnate.

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