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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Duomo / Via Larga

Entra all'Anagrafe armato di taglierino per buttarsi giù: è il fratello del killer del tribunale

L'uomo ha fatto irruzione in via Larga e poi ha minacciato di buttarsi di sotto. L'accaduto

È entrato negli uffici comunali con un taglierino in mano. Poi, dopo aver mostrato la lama ai presenti, è salito al quarto piano e si è sporto dal balcone, con entrambi i piedi fuori dal davanzale. Quindi, giurando di volerla fare finita, ha chiesto l’intervento dell’assessore alla sicurezza, Carmela Rozza. 

Attimi di paura nel primo pomeriggio di mercoledì all’Anagrafe del comune di Milano di via Larga, dove un cinquantenne - poi rivelatosi il fratello di Claudio Giardiello, il killer del tribunale di Milano - si è barricato in una stanza al quarto piano minacciando il suicidio. 

Sul posto, oltre ai vigili del fuoco e agli agenti della polizia locale - che hanno chiuso l'accesso e isolato il quarto piano dell'Anagrafe -, è intervenuta proprio l’assessore Rozza. Dopo qualche ora, verso le 15, Gerardo Giardiello è stato convinto a scendere ed è stato portato in ospedale al Policlinico, da dove è stato dimesso nel tardo pomeriggio.

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A rivelare la sua identità è stato lui stesso, urlando dalla finestra: “Sono il fratello di Claudio Giardiello. Mi butto”.

L’uomo, secondo quanto ricostruito, era infuriato per il taglio dell’energia elettrica nella casa Aler che occupa abusivamente insieme a sua moglie e a sua figlia. Poi, dopo circa un’ora e trenta minuti di dialogo, l’assessore alla sicurezza del comune di Milano lo ha convinto a posare il taglierino e a rientrare in stanza, dove è stato subito bloccato e portato in salvo da un agente della polizia locale.

Già nel 2011, secondo quanto accertato da MilanoToday, Giardiello aveva minacciato il suicidio - ma quella volta a palazzo Marino -, sempre per problemi legati alla casa. Anche in quell'occasione, la prima a dargli ascolto era stata la Rozza, all’epoca consigliera comunale. Da allora, più volte, l’uomo - che ha qualche problema di depressione - aveva chiesto aiuto all’assessore, che mercoledì gli ha promesso un incontro con Aler per regolarizzare la sua posizione. 

Suo fratello Claudio, imprenditore in crisi, il 9 aprile del 2015 aveva invece ucciso tre persone nel palazzo di Giustizia, dove si trovava per un processo che lo vedeva imputato per bancarotta fraudolenta. Sotto i suoi colpi erano morti l’avvocato Lorenzo Claris Appiani, il magistrato Fernando Ciampi e il suo coimputato, Giorgio Erba: una strage che è costata l’ergastolo al killer

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