Pestano due clienti: arrestati due buttafuori al Toqueville
A un cliente era stata spaccata la mascella: doveva alimentarsi con un sondino
Due buttafuori, dipendenti di una società di sicurezza, che prestavano servizio nella discoteca Tocqueville di Milano (zona Garibaldi) sono stati posti agli arresti domiciliari con l'accusa di aver pestato due ragazzi di Legnano, lo scorso 20 aprile fuori dal locale.
I due ragazzi avevano riportato lesioni giudicate guaribili in 55 e 20 giorni. Per quello più grave erano stati necessari anche 10 giorni di ricovero nel repareto di neurologia a causa di un forte trauma cranico.
Gli arrestati, in seguito alle indagini dei carabinieri della stazione Moscova, sono un ucraino di 41 anni O. R. e un italiano di 48 L. B.
All'ucraino è anche stata attribuita un'altra aggressione risalente al 31 dicembre del 2012 quando un egiziano ricevette un pugno in faccia che gli frantumò la mandibola, tanté vero che fu costretto per qualche tempo ad alimentarsi con un sondino per entrambi l'accusa e lesioni aggravate.
Il gip Chiara Valori, nel disporre i domiciliari per i due buttafuori, su richiesta del pm Antonio Pastore, parla di "ricorso ad atti brutali di violenza" per risolvere "situazioni critiche" causate dagli avventori del Tocqueville. Il 20 aprile scorso, Mirko e Roberto, 18 e 20 anni, erano stati affrontati dai due buttafuori che erano stati avvisati da una ragazza che le era stata rubata la borsa.
Mirko, hanno raccontato i testimoni, era stato colpito quando già era a terra e aveva subito anche fratture al cranio. Uno dei due buttafuori, resosi conto della gravità della situazione, l'aveva trascinato in disparte e aveva cercato di rianimarlo. I carabinieri della stazione Moscova stanno cercando di capire se Oktavian R. e Luca B. sono responsabili di altri episodi di violenza. Uno si è certamente verificato il 14 aprile ma gli aggrediti non avevano sporto denuncia. La notte di San Silvestro del 2012 ad aggredire un egiziano era stato il solo ucraino.
L'immigrato era in coda per entrare quando era stato spinto, cozzando contro il buttafuori. L'egiziano aveva cercato di giustificarsi ma, in tutta risposta era stato colpito da un violento pugno che gli aveva fratturato la mandibola che gli è stata in parte ricostruita ma, per alimentarsi, ha dovuto ricorrere per qualche tempo a un sondino.
