Milano, padre e figlio arrestati per terrorismo
In manette sono finiti un 51enne e un 23enne. La moglie e madre dei due è stata rimpatriata
"Associazione con finalità di terrorismo". È l'accusa, pesantissima, a cui devono rispondere padre e figlio: due cittadini egiziani di cinquantuno e ventitré anni.
Il 53enne è stato arrestato all'alba di venerdì 26 gennaio dagli agenti della Digos di Milano e di Como, che lo hanno raggiunto nella sua abitazione in provincia di Como. Il 23enne, invece, è latitante in Siria, dove starebbe combattendo.
Nei guai, stando alle primissime informazioni fornite dalla Questura di Milano, è finita anche la moglie e madre dei due, una cittadina marocchina di quarantacinque anni. La signora, con un provvedimento firmato dal ministero dell'Interno, è stata rimpatriata per "motivi di sicurezza pubblica".
Secondo quanto si apprende, il padre negli anni '90 è stato mujaheddin in Bosnia, dove nel 1994 è nato il figlio. In alcune intercettazioni il 51enne si dichiarava orgoglioso del figlio maggiore, combattente in Siria, e dispiaciuto per il minore, che frequenta ragazze occidentali. Addirittura, per questo motivo lo definiva "un cane". L'uomo ha anche una terza figlia.
L'ultima persona a finire in manette con l'accusa di terrorismo era stata, lo scorso 24 dicembre, una trentacinquenne marocchina naturalizzata italiana. La donna, che era scappata in Siria con i figli per arruolarsi con l'Isis, era stata fermata dalla Digos di Milano all'aeroporto di Malpensa, dove era appena atterrata per tornare in Europa.