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Cronaca Città Studi / Via Pinturicchio

Vittorio e Paolo, i due vecchi della mala trovati in centro con pistola, manette e pettorine

Arrestati due nomi "pesanti" della criminalità meneghina, fermati dalla polizia in centro

I loro nomi per i poliziotti non sono nuovi. Anzi. Uno degli agenti che li ha fermati li ha descritti come "storiche conoscenze della criminalità milanese". E la definizione calza a pennello perché è esattamente quello che sono Vittorio Boiocchi - 68 anni, volto storico dei Boys della curva dell'Inter, con alle spalle decine di anni di carcere - e Paolo Cambedda, che di anni ne ha 66 e che di problemi con la giustizia ne ha avuti tanti, anche se da qualche tempo non finiva più nei guai. 

Almeno fino alla tarda mattinata di mercoledì, quando i due vecchi della mala nei guai ci sono finiti di nuovo. E insieme. Gli agenti della Squadra Mobile, guidati da Marco Calì, li hanno fermati in via Pinturicchio dopo averli tenuti d'occhio per diverse ore. 

Gli investigatori stavano monitorando i movimenti di Boiocchi - che ha finito di scontare l'ultima condanna poco più di un anno fa - e lo hanno visto proprio insieme a Cambedda, con cui condivide un curriculum criminale di tutto rispetto fatto di droga, rapine e reati contro il patrimonio. Monitorati sempre a distanza dagli uomini della Mobile, i due hanno percorso delle strade del centro di Milano, hanno incontrato una serie di persone e sono poi arrivati in via Pinturicchio, tra Città Studi e Porta Venezia. 

Lì, appena sono saliti a bordo di una Nissan Qasqai - poi risultata rubata -, i poliziotti sono intervenuti e li hanno fermati. I due "vecchi" - che devono rispondere delle accuse di porto d'arma clandestina, ricettazione e utilizzo dei distintivi di forze di polizia - in una borsa nascondevano una pistola calibro 38 clandestina, proiettili, uno storditore elettrico, un binocolo e due pettorine della Guardia di finanza. 

Il lavoro degli investigatori prosegue adesso per capire cosa stessero progettando Boiocchi e Cambedda, che evidentemente erano pronti a colpire. L'ipotesi è che quei giri in zona Monforte Vittoria servissero come sopralluoghi, quasi a voler cronometrare i tempi degli spostamenti in vista di un colpo. Resta da capire quale fosse l'obiettivo finito nel mirino.  

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