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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Il latitante tra belle donne, auto di lusso, night club e una fuga già da ricercato

Finita la latitanza di Giuseppe Nacci, ricercato dal 2018 per una condanna ad 11 anni

I soldi non gli mancavano. La voglia di fare la bella vita neanche. E la fortuna nemmeno, tanto che con un colpo quasi da teatro era riuscito a continuare la sua latitanza appena iniziata nonostante fosse finito, letteralmente, in mano alle forze dell'ordine. Lunedì pomeriggio, però, purtroppo per lui, neanche la Dea bendata l'ha salvato. È stato arrestato Giuseppe Nacci, milanese di 39 anni, imprenditore attivo nel campo del commercio e smaltimento dei metalli ma soprattutto dal 2018 latitante internazionale per un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla procura generale della Repubblica presso la corte d'Appello di Milano per una condanna definitiva a 11 anni di reclusione per i reati di associazione per delinquere, bancarotta, violazione della legge fallimentare e tentata estorsione.

La sua fuga, iniziata subito dopo la sentenza definitiva, è terminata in un ufficio di corso Sempione a Milano, dove il 39enne continuava a lavorare - nello stesso settore - in una società intestata ad altri. Il triste epilogo per Nacci - che si vantava di avere avuto fianzate famose - è arrivato dopo tre anni vissuti da fantasma, ma senza rinunciare al lusso. 

L'emblema è un controllo del 2018 avvenuto a Montecarlo, dove - già da latitante - era stato fermato a bordo di una Lamborghini bianca e con addosso dei documenti falsi. Dopo aver svelato la sua vera identità, le autorità italiane ne avevano richiesto l'estradizione, ma per dei cavilli burocratici era saltato tutto e Nacci aveva fatto l'unica cosa possibile: era sparito di nuovo. 

Così, per oltre tre anni ha vissuto spendendo i due milioni di euro, e più, accumulati con una serie di fallimenti e di operazioni poco chiare che avevano coinvolte le sue società. Non solo metallo, però. Perché il nome di Nacci è finito anche in delle inchieste sulla criminalità organizzata al Nord, con dei collegamenti certificati con la famiglia Flachi, tra le più potenti locali di 'ndrangheta della Lombardia. Proprio con loro avrebbe fatto affari attraverso dei night club in centro a Milano in una vicenda che gli aveva causato un'accusa di tentata estorsione. 

Circondato sempre da belle donne e auto di lusso, ma molto attento a evitare cellulari e social, negli ultimi mesi Nacci era tornato in Lombardia e si è tradito da solo. Lo spunto è arrivato dai militari della stazione di Cusano Milanino, comune in cui il latitante è cresciuto, e il resto lo hanno fatto gli uomini della Catturandi. Mettendo insieme le tessere del puzzle, i carabinieri hanno stretto il cerchio e lunedì lo hanno bloccato mentre era al lavoro con abiti firmati e un Rolex sul polso. Questa volta scappare sarà decisamente più difficile. 
 

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