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Cronaca

Accusato di aver violentato la figlia: finita la fuga dell'imprenditore latitante internazionale

In manette un 49enne condannato in via definitiva a sette anni e mezzo

Lo hanno preso a due passi dall'aeroporto. A due passi dal suo aereo privato sul quale probabilmente sarebbe salito per far perdere di nuovo le proprie tracce. Un'impresa che, a momenti alterni, gli era riuscita dal 2017 fino a domenica, quando la sua latitanza è finita. È stato arrestato dai carabinieri della sezione catturandi Federico T., ingegnere e imprenditore lombardo di 49 anni condannato in via definitiva e destinatario di un ordine di esecuzione per la carcerazione per una pena di 7 anni e 3 mesi di reclusione. 

L'uomo è accusato di aver molestato, tra ottobre 2010 e febbraio 2011, sua figlia che all'epoca aveva soltanto tre anni e per questo, nel 2019, la Cassazione lo ha ritenuto responsabile di violenza sessuale aggravata. L'imprenditore, che è proprietario di una grossa azienda di logistica e ha degli affari legati ad Expo, si è sempre professato innocente e ha sempre rifiutato la sentenza. 

La prima decisione dei giudici era arrivata nel 2013, ma il processo è stato lungo e difficoltoso e più volte "l'operatività" della sentenza è stata sospesa. Una prima volta il 49enne era fuggito nel 2017: trovato in Senegal poco dopo, era stato estradato ma pochi mesi dopo la condanna era stata nuovamente bloccata. In un paio di interviste alla trasmissione tv "Le Iene", il papà si è sempre professato innocente e ha sempre criticato la perizia psichiatrica fatta alla bimba e la visita pediatrica sulla piccola dopo la denuncia dei presunti abusi presentata dalla mamma e dalla nonna materna. 

Nel 2019 è arrivata la parola fine sul processo e Federico T. si è reso nuovamente latitante, tanto che è diventato a tutti gli effetti un ricercato internazionale. Nei mesi scorsi, stando a quanto filtrato, l'imprenditore sarebbe tornato in Italia per gestire da vicino la sua azienda, attirando però così l'attenzione dei carabinieri, che continuavano a dargli la caccia. Domenica mattina la svolta: i militari hanno scoperto che il 49enne stava per raggiungere l'Aeroclub di Bresso - dove risulta parcheggiato un suo velicolo - e lo hanno bloccato. L'imprenditore non ha opposto resistenza e non ha detto neanche una parola.

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