Milano, preso il rapinatore "nulla da perdere": colpi a volto scoperto e pistola in pugno. Video
Gli agenti lo avevano ribattezzato così proprio per la sua spregiudicatezza. Le immagini
Dopo aver analizzato i suoi tre colpi, gli agenti dell'ufficio analisi criminale della Questura gli avevano assegnato una particolare serialità chiamata "nulla da perdere". Durante i suoi blitz armati, infatti, sembrava effettivamente non avere nulla da perdere, tanto che entrava in azione a volto scoperto e senza nessun tipo di "aiuto" che potesse nascondere la sua identità. Un'identità che alla fine, purtroppo per lui, non è sfuggita agli investigatori, che lo hanno incastrato.
Un uomo di quarantuno anni - l'italiano Luigi C., con precedenti per reati contro il patrimonio - è stato fermato nei giorni scorsi dai poliziotti del commissariato Quarto Oggiaro perché ritenuto responsabile di tre rapine commesse a fine 2019.
Video | L'ultimo blitz del rapinatore
Il primo colpo era avvenuto il 3 novembre all'Arcaplanet di viale Certosa - bottino 600 euro -, il secondo tre giorni dopo in una farmacia di via dei Cignoli - che gli aveva fruttato trecento euro - e l'ultimo il 7 dicembre in un negozio di via Ludovico di Breme, che però era fallito perché il commesso gli aveva spiegato che le casse erano a tempo e lui era andato via spazientito.
Il modus operandi, da vero rapinatore seriale, era stato sempre lo stesso, identico: l'ingresso nel negozio scelto, la pistola puntata contro la vittima di turno e quindi la fuga.
La fuga con la Panda
Dopo l'ultimo blitz, però, proprio la sua fuga è stata ripresa da una telecamera di video sorveglianza, che lo ha immortalato mentre scappava a bordo di una Fiat Panda poi ritrovata poche ore dopo e risultata rubata.
In quell'auto, controllata dagli agenti del commissariato guidati da Osvaldo Rocchi, i poliziotti hanno trovato un'impronta digitale che gli specialisti della Scientifica hanno attribuito a un pregiudicato di Quarto Oggiaro, che però non corrispondeva alla persona filmata dalle telecamere durante i colpi.
Così i poliziotti hanno iniziato la caccia al rapinatore, anche attraverso alcune foto distribuite ai negozianti di zona per chiedere eventuali "alert" in caso di avvistamenti, e la caccia alla persona dell'impronta.
La svolta è arrivata quando, durante un appostamento, gli agenti hanno finalmente trovato il 41enne: lo hanno seguito fino in un appartamento di viale Certosa - risultato occupato proprio dall'uomo dell'impronta - e lì lo hanno bloccato. Nell'abitazione c'erano tutti gli abiti usati durante i colpi e la pistola utilizzata per le rapine, poi rivelatasi un'arma giocattolo.
Gli agenti stanno ora cercando il secondo "obiettivo": potrebbe essere stato complice del rapinatore seriale e potrebbe esserci stato lui alla guida di quella Panda ripresa dopo il blitz del 7 dicembre.
Foto - L'ultimo blitz del rapinatore