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Cronaca Gaggiano / Via Pitagora

Arrestato per l'attentato a Tunisi: "Sono innocente, sempre stato in Italia"

L'avvocato: "Solo oggi ha capito perché è stato fermato"

Ha saputo soltanto oggi di essere accusato di terrorismo, si è dichiarato innocente ed estraneo e vittima di un clamoroso ed inspiegabile errore. Ha anche dichiarato di essere sempre stato in Italia da quando - a febbraio 2015 - è arrivato a bordo di un barcone sulle coste siciliane. Abdel Majid Touil, secondo il suo avvocato Silvia Fiorentino, che ha spiegato tutto alla stampa, ha saputo soltanto oggi di essere accusato di terrorismo. Da martedì, quando è stato catturato a Gaggiano, dove vivono (regolari, mentre lui non lo è) sua madre e alcuni suoi fratelli, è stato in isolamento a San Vittore.

Venerdì mattina si è tenuta l'udienza preliminare del procedimento di estradizione. Udienza che è durata poco più di un'ora ed è soprattutto tecnica: serve ad identificare l'imputato e chiedergli il consenso all'estradizione, in Tunisia in questo caso. Consenso che però non è stato dato. 

Le autorità tunisine non hanno ancora trasmesso le prove delle loro accuse ad Abdel Majid Touil, 22 anni, marocchino, da loro considerato "armiere" dei terroristi che attentarono, il 18 marzo, al museo del Bardo a Tunisi. Hanno 40 giorni di tempo per farlo. Le forze dell'ordine italiane per ora si sono limitate a rispettare ed eseguire il mandato d'arresto internazionale, ma nel frattempo hanno anche raccolto elementi che farebbero propendere per la totale estraneità del 22enne all'attentato.

Parlano i registri della scuola d'italiano a Trezzano sul Naviglio a cui il giovane si era iscritto a inizio marzo e che frequentava due volte alla settimana, il lunedì e il giovedì: il 16 e il 19 marzo era in classe. Lo dicono anche i compagni di classe e i docenti. I familiari chiedono che vengano acquisiti i filmati del supermercato vicino alla casa di Gaggiano, ma anche del bus Abbiategrasso-Bisceglie, nonché i tabulati telefonici. La madre, infatti, ha riferito di avere telefonato al figlio proprio il 18, giorno dell'attentato. E il quotidiano online Akher Khabar ha pubblicato una fotografia che ritrae palesemente una persona diversa da Touil.

"Sta bene", ha riferito l'avvocato Silvia Fiorentino, "ma compatibilmente con la situazione. Sta come starei io se fossi portata in carcere e accusata di terrorismo internazionale".

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