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Cronaca

Operazione "Accetti o rifiuti": 5 persone arrestate

L'operazione della Compagnia della Guardia di Finanza di Monza

Cinque arresti per corruzione per un appalto da oltre due milioni di euro nel settore della raccolta dei rifiuti. Sono scattati lunedì 17 maggio al mattino, nel contesto dell’operazione ribattezzata “Accetto o rifiuto”, come racconta MonzaToday.

I militari del Comando provinciale della guardia di finanza di Monza hanno eseguito, su delega della Procura di Monza, ordinanze di applicazione delle misure cautelari degli arresti domiciliari disposte dal Tribunale del capoluogo brianzolo, nei confronti di cinque persone, residenti tra Limbiate, Milano e Barletta. Gli arrestati fanno parte di un sodalizio criminale dedito alla commissione di plurime condotte corruttive finalizzate alla turbativa di una gara d’appalto indetta da un soggetto di diritto pubblico, con sede a Desio e che opera nel settore della “raccolta rifiuti”.

I finanzieri della Compagnia di Monza, a seguito di intercettazioni telefoniche, analisi forensi di supporti informatici e disamina di documentazione contabile ed extra-contabile, hanno accertato l’esistenza di un accordo collusivo e corruttivo per il quale i due  amministratori della società pubblica brianzola avrebbero accettato una tangente da 60mila euro per agevolare gli imprenditori, facenti capo a una associazione temporanea di imprese pugliese, ad aggiudicarsi una gara d’appalto di oltre 2 milioni di euro, finalizzata alla fornitura e distribuzione di sacchi per la raccolta del rifiuto indifferenziato, munito di microchip di tracciamento.

Mazzette e corruzione nella raccolta rifiuti

Le società aggiudicatarie, attraverso un meccanismo di sovrafatturazione delle prestazioni rese agli ignari enti locali beneficiari della “raccolta rifiuti”, non solo frodavano lo Stato ma ottenevano anche anticipi di liquidità dagli istituti finanziari presso cui erano accreditati, potendo così generare le provviste di denaro contante occorrenti alla corresponsione della tangente.

Le risultanze investigative acquisite dalla guardia di finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza, hanno, quindi, portato all’emissione da parte del gip di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti dei due amministratori e dei tre imprenditori avvantaggiati nell’aggiudicazione della gara in cambio della “mazzetta” corrisposta.

L’azione di servizio delle fiamme gialle monzesi rientra in un più ampio piano di contrasto alle forme di illegalità che turbano la regolarità delle procedure di affidamento degli appalti condizionate da fenomeni corruttivi, danneggiando sia l’imprenditoria onesta rispettosa delle regole di libera concorrenza del mercato, sia la collettività chiamata a sostenere i costi dei servizi pubblici, così tutelando l’economia sana del Paese da pervicaci condotte che pregiudicano le prospettive di rilancio e di ripresa del sistema produttivo.

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