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Cronaca

Il campo nomadi di via Bonfadini tra droga, estorsioni e "rifiuti preziosi"

Maxi blitz della Locale all'alba: oltre 30 arresti. L'indagine coordinata dalla Dda

Maxi blitz all'alba di martedì 4 maggio nel campo nomadi di via Bonfadini 38, angolo via Zama, a Milano, chiuso e posto sotto sequestro. La polizia locale meneghina sta infatti dando esecuzione a oltre trenta misure cautelari in carcere per i reati di estorsione con metodo mafioso, associazione a delinquere per traffico illecito di rifiuti e associazione a delinquere per spaccio di stupefacenti. 

Le manette sono scattate nell'ambito dell'inchiesta dei ghisa "Rifiuti preziosi", coordinata dai sostituti procuratori Francesco De Tommasi e Sara Ombra e dal capo della direzione distrettuale antimafia, Alessandra Dolci. L'indagine, iniziata a giugno scorso, ha portato alla luce un giro di rifiuti e di droga sotto la Madonnina. Al centro di tutto, mettono nero su bianco investigatori e inquirenti, c'era il campo nomadi di via Bonfadini, "centro nevralgico della gestione illecita di rifiuti". Si parla di un giro d'affari di circa un milione di euro all'anno per la rivendita di materiali ferrosi provenienti da scarti dell'edilizia, rifiuti elettronici e sgomberi di arredi domestici. 

Secondo gli inquirenti, il "giro" di rifiuti era rodato e continuato. Alcuni imprenditori "scaricavano" dentro il campo i loro camion pieni di materiale di cui disfarsi; i nomadi "dividevano" il ferro e gettavano il resto a bordo strada tra via Zama e via Bonfadini, costringendo l'Amsa a continui interventi di pulizia. Individuato anche un giro di spaccio di cocaina all'interno del campo.

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