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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Castello / Piazzale Luigi Cadorna

Controllori Atm massacrati di botte per un bus perso: presi gli aggressori, tra loro un 17enne

L'aggressione a maggio scorso in piazzale Cadorna. I tre incastrati dal video del pestaggio

Nelle immagini si vede uno di loro, con una bottiglia di vetro in pugno, bloccare un pullman al centro della strada per minacciare l'autista. Altre immagini, catturate esattamente trentadue minuti dopo, mostrano lui e i suoi amici scagliarsi con furia e violenza contro due uomini che erano intervenuti semplicemente per capire costa stesse succedendo e per aiutare un collega in difficoltà. Ma proprio quei frame, adesso, dopo un lavoro scrupoloso degli agenti dell'Upg della Questura di Milano, li hanno incastrati. 

Dipendenti Atm massacrati di botte: due arresti

Chi sono gli arrestati 

Sono stati trovati i tre giovani che la notte tra il 12 e il 13 maggio scorsi avevano massacrato di botte due controllori Atm in piazzale Cadorna a Milano. Si tratta di Mohamed Wisem Leon Touil - nato nel giugno del '93 a Milano, con precedenti per resistenza, rapina e spaccio -, di Pierre Lorenzo Labache - nato nel settembre del '95 anche lui a Milano, con resistenza, lesioni, minacce e percosse nel "curriculum" - e di un ragazzino di diciassette anni, classe 2000, anche lui cittadino italiano. 

I due maggiorenni sono stati arrestati nel pomeriggio di lunedì dagli uomini dell'ufficio prevenzione generale - su richiesta del pm David Monti - e devono rispondere delle accuse di lesioni gravi, violenza e minaccia a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Degli stessi reati è accusato anche il minorenne, che è stato denunciato a piede libero e per cui è però stato aperto un procedimento diverso al tribunale dei minori. 

Video | Due dipendenti Atm massacrati di botte

Il bus perso e le minacce

Quella notte del 13 maggio, stando a quanto accertato dalla Questura, i tre - che erano in compagnia di altri sei o sette amici - avrebbero cercato di prendere un bus sostitutivo della M2 in porta Genova alle 3.14. Dopo essere saliti sul mezzo, a quell'ora molto affollato, i due avrebbero iniziato a infastidire i presenti, tanto che l'autista - approfittando di un loro momento di distrazione - sarebbe ripartito lasciandoli fuori. 

Touil, "ferito" da quello che ha preso come un affronto, ha quindi cercato di aggredire il conducente - che si trovava all'interno del suo "gabbiotto" - e si è parato davanti all'autobus impugnando una bottiglia di vetro e minacciando il dipendente Atm. 

Il "pestaggio brutale"

Una minaccia che poco dopo - alle 3.36 - è diventata realtà in piazzale Cadorna. Lì, l'autista ha infatti fermato il bus per permettere a due graduati - due "controllori di terra" dell'Atm - di controllare il mezzo e di fare una verifica e una stima dei danni. Nello stesso punto, però, sono nuovamente arrivati gli aggressori - giunti a bordo della sostitutiva successiva -, che si sono immediatamente scagliati contro i dipendenti dell'azienda di trasporto pubblico. 

I due, 48 e 54 anni, sono stati massacrati di botte in quello che Josè Maria Falcicchia, dirigente delle Volanti, ha definito un "pestaggio brutale".

Gli aggressori, infatti, hanno colpito con calci e pugni al volto le due vittime, che sono finite entrambe in ospedale in condizioni serie. I loro referti medici, acquisiti dalla polizia, parlano chiaro.

Il primo graduato - che ha avuto una prognosi di novanta giorni ed è tornato al lavoro soltanto lunedì - ha riportato “fratture plurime del seno mascellare destro anteriore e posteriore con dislocazione di frammenti, affossamento del pavimento orbitario destro, fratture pluriframmentarie della spina nasale superiore", mentre il collega è stato dimesso con quaranta giorni di prognosi per “distorsione ginocchio destro con lesione subtotale Lca e distrazione dei legamenti collaterali”.

Incastrati dal video e dai vestiti

I tre aggressori sono stati incastrati grazie alle immagini girate dalle telecamere di sicurezza del bus Atm - "Uno strumento molto utile in questi casi", ha sottolineato il direttore centrale Alberto Zorzan -, che hanno ripreso chiaramente i loro volti e i loro abiti.

Così, Polmetro e Volanti hanno iniziato a scandagliare i propri archivi e negli ultimi giorni sono arrivati nel quartiere Baggio, dove i tre vivono e luogo da cui - parole della Falcicchia - "partono come una gang metropolitana per andare a fare danni". 

A casa loro gli agenti - che da inizio anno hanno controllato oltre duemila persone in metro e più di quattrocento sulle "circolari" - hanno trovato gli abiti che indossavano la sera dell'aggressione. La sera in cui hanno massacrato di botte due uomini per un autobus perso. 

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