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Le indagini

Non pagavano i tributi e prosciugavano le aziende: danni per 33 milioni di euro

Sono 14 le persone coinvolte da una doppia indagine della guardia di finanza; beni sequestrati per 33 milioni

I militari del comando provinciale della guardia di Finanza di Milano hanno dato esecuzione a due distinte ordinanze di custodia cautelare emesse dai gip presso i Tribunali di Milano e Pavia, e a numerosi decreti di perquisizione locale e personale nei confronti di due distinti contesti criminali. Le misure restrittive della libertà, giunte al termine di complesse indagini svolte dai finanzieri delle Compagnie di Corsico e Magenta per reati societari, fallimentari, tributari, contro il patrimonio e contro l'economia, hanno colpito in totale 11 persone, 3 delle quali sono stati destinatari di entrambi i provvedimenti.

La prima indagine a Trezzano Sul Naviglio

In particolare, i finanzieri della Compagnia di Corsico, delegati dalla Procura di Milano, hanno individuato un'organizzazione criminale, con base a Trezzano sul Naviglio, dedita alla commissione di reati di natura societaria, fallimentare e tributaria, mediante l'acquisizione e la costituzione di 25 società intestate a prestanome. Gli indagati, infatti, accumunati dalla componente associativa, avrebbero distratto beni e ingenti somme di denaro dai patrimoni aziendali e sottratto sistematicamente al pagamento delle imposte e dei contributi previdenziali, falsificando i bilanci e facendo anche ricorso all'emissione e all'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

L'attività di polizia giudiziaria, portata avanti anche con l'ausilio dei reparti del corpo di Varese, Napoli, Salerno e Lecce, ha portato all'esecuzione di 9 misure cautelari personali di cui 3 in carcere e 3 ai domiciliari, 2 di divieto di dimora 1 di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, e al sequestro preventivo di somme per oltre 33 milioni di euro, nonché al sequestro di 127 automezzi.

La seconda indagine a Magenta

Contestualmente, le fiamme gialle di Magenta hanno sviluppato un'indagine delegata dalla Procura di Pavia, nei confronti di 10 società operanti nell'hinterland milanese nel settore dell'autotrasporto e del commercio di carburante, formalmente intestate a prestanome ma, che sarebbero, in realtà, riconducibili ad alcuni membri di una famiglia di Trezzano sul Naviglio. Gli indagati, anche in questo caso, avrebbero distratto regolarmente beni societari e somme di denaro, evadendo le imposte attraverso l'interposizione di nuove società appositamente create e predestinate al fallimento. La commistione tra le imprese era infatti tale da innescare una continuazione tra le società ormai "svuotate" e quelle neo istituite, con i relativi passaggi di disponibilità finanziarie, di personale dipendente e delle commesse. I profitti così generati sarebbero stati quindi dirottati verso le nuove società, nonché immagazzinati nelle casseforti del "gruppo", costituite da società immobiliari.

Nel corso delle indagini, inoltre, i finanzieri hanno scoperto che durante la pandemia i dipendenti delle ditte di autotrasporto e delle pompe di benzina avevano continuato a lavorare nonostante percepissero il sostegno della cassa integrazione da parte dell'Inps, per complessivi 223.000 euro. Tale importo è stato oggetto di apposito sequestro preventivo per equivalente da parte dei militari della Compagnia di Magenta che hanno eseguito 5 misure di custodia cautelare, delle quali 3 in carcere e 2 agli arresti domiciliari.

Durante le investigazioni, i reparti delle fiamme gialle milanesi hanno riscontrato delle convergenze soggettive, motivo per cui, previo coordinamento fra le due autorità giudiziarie, i due distinti provvedimenti sono stati eseguiti simultaneamente. L'operazione, che ha visto impiegati oltre 100 militari del Comando provinciale Milano, testimonia il sempre attento e costante impegno del Corpo a tutela degli interessi dell'erario, della libera e leale concorrenza tra imprese e a salvaguardia della corretta erogazione delle forme di sostegno al lavoro da parte dell'ente previdenziale.

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