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Cronaca Buccinasco / Via Milano

Rapine, armi, estorsioni violente e droga: blitz tra Pavia e Milano, ventiquattro arresti

Ispirandosi ai personaggi criminali di una fiction televisiva, non hanno esitato ad esaltare il loro programma criminale, anche con un video musicale "rap" postato sul web

Esaltavano le loro gesta criminali e postavano video su internet. Sono finiti in manette al termine di una vasta operazione di contrasto alla criminalità tra le province di Pavia e Milano. I carabinieri hanno condotto un blitz a Vigevano, Gambolò, Garlasco, Alagna, Cassolnovo, Gravellona Lomellina, Torre d'Isola e Buccinasco, arrestando ventiquattro persone. Si tratta di soggetti appartenenti a vario titolo ad un'associazione per delinquere. 

La banda era specialista nel traffico di armi, ed estorsioni, incendi, attentati dinamitardi, danneggiamenti, esplosioni, rapine e spaccio di stupefacenti. I malviventi - spiegano in una nota i carabinieri - sono tutti italiani e ben radicati sul territorio lomellino e negli ultimi anni non hanno avuto remore. Con le armi si sono trasformati da giovani malavitosi a boss di spessore. Tanto che ispirandosi ai personaggi criminali di una fiction televisiva, non hanno esitato ad esaltare il loro programma criminale, anche con un video musicale "rap" postato sul web.

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In diverse occasioni, i militari hanno documentato che i criminali si vantavano dei loro misfatti con le amanti e con i figli che spesso conducevano sui luoghi dei reati per ostentare il loro operato ai fini di indottrinamento. All'alba di giovedì, i militari del Comando provinciale di Pavia, a conclusione dell'attività d’indagine condotta dalla Compagnia di Vigevano, coordinata da Mario Venditti e diretta dai pm Mario Andrigo e Roberto Valli della procura di Pavia, hanno eseguito i ventiquattro, oltre ai quali ci sono altre cinquantasei persone indagate in stato di libertà.

Si tratta a tutti gli effetti di un modello delinquenziale che ha adottato metodologie riconducibili a quelle peculiari delle consorterie utilizzate nelle terre di origine che ha tentato di assumere il pieno controllo della città ducale, grazie ad una marcata penetrazione nel tessuto sociale e commerciale e con aderenze in alcuni settori della pubblica amministrazione che ne hanno amplificato la pericolosità.

Dal gip di Pavia, i componenti, sono stati considerati concretamente e notevolmente pericolosi, trattandosi di soggetti che hanno agito all’interno di un contesto organizzato, con ampia disponibilità di armi e che hanno dimostrato di aver fatto della commissione di delitti un’abitudine di vita. Come dimostra l'elevato numero di armi di cui il gruppo ha avuto la disponibilità: precisamente non meno di ventisette armi da fuoco. Un vero e proprio arsenale composto anche da armi di notevole capacità offensiva.

Nel corso dell’attività di indagine sono state contestati diversi episodi. Quattordici reati fra detenzioni porto o cessioni illegali di armi, cinque estorsioni, ventuno incendi - quattro dei quali a fini estorsivi, quattordici per danneggiamento e tre per truffe in danno di compagnie assicurative -. Poi ci sono ancora sei danneggiamenti, tre dei quali per estorsioni, quattordici furti in abitazioni ed esercizi commerciali. Tre tentate rapine, numerose truffe in danno di compagnie assicurative mediante falsi incidenti e tanto spaccio di droga.

Durante le indagini erano state arrestate in flagranza di reato tredici persone. Erano state recuperate nove pistole, un fucile semiautomatico, un fucile “a canne mozze”, un fucile a pompa, quattro carabine con sistemi di precisione ottici (armi sequestrate, sia corte che lunghe, con matricola abrasa o provento di furto), una penna/pistola, una bomba artigianale, migliaia di cartucce e proiettili, nonché passamontagna e maschere per compiere rapine. La stessa attività ha inoltre consentito complessivamente il sequestro di oltre due chilogrammi di marijuana e di cinquecento grammi di cocaina pura.

Gli arrestati – tra i quali c’è anche il primo marito di Emanuela Preceruti, la donna uccisa a Dorno dal compagno - sono stati associati presso i carceri di Pavia, Vigevano, Voghera e Milano San Vittore.
 

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