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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Sesso con minori in cambio di soldi e regali: 11 arresti, tra loro un prete e un sieropositivo

In manette sono finite undici persone in tutta la Lombardia. I ragazzi venivano conosciuti su Facebook e i rapporti sessuali spesso si consumavano nei parcheggi dei centri commerciali

Il primo contatto avveniva su Facebook, dove i ragazzini si presentavano come maggiorenni. Gli accordi venivano presi lì, sempre sul social. Poi, bastava la promessa di soldi o piccoli regali per convincere le vittime a fare quello che dovevano fare. 

Undici persone sono state arrestate - e messe ai domiciliari - con l’accusa di prostituzione minorile continuata dai carabinieri di Brescia nelle province di Bergamo, Milano, Pavia e Monza. Secondo le indagini dei militari, iniziate ad agosto dell’anno scorso, gli uomini finiti in manette avrebbero avuto numerosi rapporti sessuali con quattro ragazzini, tutti di età tra i quattordici e i diciassette anni. 

Dopo aver preso accordi sui social, gli incontri sessuali - secondo quanto documentato dai carabinieri - avvenivano nei parcheggi dei centri commerciali, nei pressi di un cimitero in provincia di Bergamo o a casa degli stessi arrestati, che - secondo i militari - erano a conoscenza dell'età dei loro partner. In dei casi, alcuni degli indagati - venti in tutto - avevano poi rinunciato ai rapporti dopo aver scoperto che di fronte a loro c'erano poco più che bambini. 

Non rinunciava ai rapporti, invece, un cinquantaseienne bresciano, sieropositivo, che chiedeva ai ragazzini rapporti non protetti. L'uomo, come spiegato dai carabinieri, era già stato arrestato nelle settimane scorse dalla polizia di Montichiari perché "andava fermato". Erano stati proprio gli agenti della locale a diffondere il nome dell'uomo, Claudio Tonoli, per convincere le potenziali vittime a farsi avanti e a confessare i rapporti avuti con lui. A spingere il cinquantaseienne ad avere rapporti non protetti con i giovani - avevano appurato le indagini - era il suo desiderio di vendetta nei confronti di chi gli aveva trasmesso il virus.  

Tra le persone finite in manette ci sono anche un prete di un paesino della bergamasca, un allenatore di calcio giovanile e un agente di polizia locale. La curia di Solza, dove il don prestava servizio, ha fatto sapere che “a seguito dei provvedimenti restrittivi messi in atto nei confronti del don ritiene di dover nominare un amministratore parrocchiale per garantire il servizio alla comunità parrocchiale. Le gravi accuse di cui deve rispondere suscitano nel Vescovo e nella nostra comunità diocesana stupore, sgomento e profondo dolore. Desideriamo manifestare la nostra vicinanza a coloro che stanno soffrendo per questa vicenda senza dimenticare nessuno”. 

Durante le perquisizioni sono state anche sequestrati numerosi computer. 

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