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Cronaca Cesate

La residenza per disabili dell'orrore, tra acqua gelida come sveglia e digiuno come punizione

Gestori della residenza e operatori nei guai. La struttura era a Cesate

Avrebbero dovuto prendersi cura di loro. Avrebbero dovuto occuparsi del loro benessere e della loro salute. Invece la denuncia di una ex collega e le telecamere installate dai carabinieri hanno mostrato che quella era una "residenza dell'orrore". Sette persone, tra gestori e operatori di una "comunità" per disabili di Cesate, nel Milanese, sono stati fermati martedì mattina all'alba dai carabinieri della compagnia di Busto Arsizio perché accusati, a vario titolo, di maltrattamenti aggravati continuati e di esercizio abusivo di una professione. I due titolari sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, due degli operatori dovranno rispettare l'obbligo di dimora nel comune di residenza e per gli altri tre è stata disposta la sospensione temporanea dell’attività di educatore di comunità e di ausiliare socio assistenziale per 6 mesi. 

Le indagini, coordinate dal pm Rosaria Stagnaro, sono partite a febbraio scorso dopo la denuncia presentata da una operatrice socio sanitaria assunta a tempo determinato dalla onlus. A quel punto, i militar hanno installato delle telecamere di video sorveglianza nella residenza e hanno accertato come gli indagati maltrattassero a più riprese gli ospiti, nove adulti affetti da disabilità psichiatriche certificati. 

VIDEO. Bastone legato dietro la schiena: le terribili punizioni ai disabili

I nove, stando a quanto riferito dai militari in una nota, dal 2017 venivano sottoposti a "quotidiane vessazioni e violenze, consistenti in ripetute offese, grida, percosse e strattonamenti, lanci di oggetti e acqua fredda". In più, i disabili venivano lasciati senza pranzo e offesi per i loro handicap. Come se non bastasse, i nove erano anche costretti a fare le pulizia nella struttura e ad alzarsi dal letto quando lo decidevano gli operatori. 

In caso di mancato rispetto delle "regole", le vittime venivano punite con pratiche ritenute “educative”: se non mangiavano in postura composta venivano obbligati a rimanere seduti con la schiena in posizione eretta, utilizzando un bastone inserito nella cintura e legato alla testa con une fascia, nonostante si lamentassero. Quando invece non si alzavano dal letto rapidamente, veniva gettata loro addosso acqua fredda e venivano lasciati con gli indumenti indosso bagnati per ore. 

I nove, con l'aiuto dell'Ats di Legnano, sono tutti stati ricollocati in una struttura idonea, dove riceveranno assistenza e le cure del caso. 

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