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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Presa la banda della truffa milionaria all’ereditiera Caproni

Due donne e un uomo in manette, un altro ricercato. Sono accusati della truffa milionaria messa a segno lo scorso gennaio a casa di un’ereditiera della famiglia Caproni

Avevano convinto la loro preda che suo figlio fosse a un passo dalle manette. Le avevano detto, spacciandosi per un avvocato prima e un carabiniere poi, che suo figlio sarebbe stato arrestato se lei non avesse pagato. Ma alla fine le manette sono scattate per loro. 

Due donne, di 56 e 22 anni, e un uomo di 25, tutti residenti a Napoli, sono stati arrestati dalla polizia perché accusati di aver truffato una 87enne ereditiera della famiglia Caproni, gli storici imprenditori lombardi pionieri nel campo dell'aviazione. Un secondo uomo, un 42enne, è invece ricercato.

Il raggiro era avvenuto lo scorso 10 gennaio, quando i truffatori avevano contattato telefonicamente la vittima. Un presunto legale e un presunto maresciallo dei carabinieri le avevano spiegato che suo figlio era rimasto coinvolto in un incidente e che rischiava l’arresto se lei non avesse pagato. Raggiunta nel suo appartamento tra San Babila e Duomo, l’anziana aveva consegnato lingotti in oro, gioielli e contanti per un valore di un milione e mezzo di euro, nonostante loro le avessero chiesto poco più di 10mila euro.

Con il bottino in un trolley blu, i truffatori erano ripartiti alla volta del capoluogo partenopeo, lasciando però dietro di sé una serie di indizi che hanno permesso alla Squadra mobile di incastrarli. Pezzo dopo pezzo, gli investigatori - guidati da Marco Calì - sono riusciti infatti a identificare i quattro componenti della batteria, grazie al treno con cui erano tornati a casa e al loro passaggio in Centrale subito dopo il colpo. Passaggio ripreso dalle telecamere, che avevano filmato anche quel trolley blu.

Proprio grazie ai frame degli occhi elettronici, gli investigatori hanno accertato come l’autore materiale della truffa si fosse ricongiunto a bordo del treno verso casa con gli altri tre complici, tra cui la donna che trasportava il bagaglio col bottino. I quattro - hanno spiegato dalla questura - sono “residenti in aree fortemente caratterizzate dalla presenza della criminalità organizzata” nel capoluogo campano e due di loro hanno precedenti specifici. Una sorta di specialisti delle truffe agli anziani.

Lo scorso 9 febbraio i poliziotti milanesi hanno perquisito le case dei quattro, trovando circa 2mila euro - che erano nascosti nei pannolini -, numerosi cellulari, verosimilmente quelli utilizzati per contattare le vittime delle truffe, e un documento d’identità falso.

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