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Cronaca Porta Nuova / Via Montebello

Killer cerca di ottenere un nuovo passaporto: arrestato dall'ufficio immigrazione

È successo negli uffici della questura di Milano, nei guai un 34enne del Bangladesh che sarebbe il responsabile di un duplice omicidio in Grecia

Sulla sua testa pendeva un mandato di arresto europeo per un duplice omicidio commesso in Grecia nel settembre 2020. Dopo il fatto era arrivato (sottotraccia) in Italia e nei mesi scorsi aveva elaborato uno stratagemma per ottenere un nuovo passaporto. Pensava di aver gabbato i poliziotti dell'ufficio immigrazione della questura di Milano, ma sono stati proprio gli agenti di via Montebello ad attirarlo nei loro uffici con la scusa di "firmare alcuni documenti" e arrestarlo. È successo nella giornata di martedì 18 ottobre, nei guai un cittadino del Bangladesh di 34 anni.

Tutto è iniziato a gennaio quando il 34enne ha denunciato lo smarrimento del suo passaporto presso un commissariato di Milano e, successivamente, ha presentato una richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno al questore, documento ottenuto lo scorso luglio. Tutto in regola fino al 7 ottobre quando la giustizia ellenica ha diramato un mandato di arresto europeo nei suoi confronti: il 34enne, infatti, sarebbe il responsabile di un duplice omicidio avvenuto in Grecia il 13 settembre 2020. L'uomo, nel dettaglio, avrebbe ucciso a sprangate due colleghi sul posto di lavoro.

I detective avevano intuito che il 34enne era il destinatario del provvedimento ma non ne erano certi. Nel documento, infatti, non c'erano "elementi che consentissero un riconoscimento puntuale ed immediato del destinatario", hanno puntualizzato i poliziotti. All'interno del mandato, infatti, c'erano le generalità della persona da catturare ma erano "leggermente discordanti da quelli forniti alle autorità italiane". I detective hanno quindi giocato d'astuzia: hanno invitato l'uomo nei loro uffici con la scusa di firmare alcuni documenti necessari per la sua richiesta di protezione internazionale, richiesta avanzata a gennaio 2021 presso l'ufficio immigrazione di Asti.

Una volta in questura il 34enne è stato sottoposto a rilievi fotodattiloscopici "i cui esiti hanno confermato che fosse la persona destinataria del provvedimento". E per lui sono scattate le manette.

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