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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Tangenti, Milko Pennisi nega la concussione

Interrogatorio di fronte al Gip, ieri, per Milko Pennisi. Il Consigliere Pdl di Palazzo Marino, durante l'interrogatorio di conferma dell'arresto ha negato la concussione. Pennisi si è già dimesso dal gruppo consiliare milanese del Pdl. Il sindaco Moratti: ci vuole attenzione nel compilare le liste elettorali

Milko Pennisi nega di aver minacciato o fatto pressioni sull'imprenditore che gli ha consegnato i soldi. Lo ha riferito il suo avvocato, Antonio Bana, dopo l'interrogatorio di convalida dell'arresto sostenuto dallo stesso Pennisi nella giornata di ieri. Il Gip, giudice per le indagini preliminari, si è riservato di decidere sulla convalida del fermo.

Il Consigliere Pdl di Palazzo Marino e presidente della Commissione urbanistica era stato arrestato giovedì scorso con l'accusa di concussione. Era stato sorpreso nella flagranza di reato mentre intascava una mazzetta da 5mila euro. L'avvocato Bana ha anche spiegato che sono state formalizzate le dimissioni di Pennisi dal gruppo consiliare milanese del Pdl, mentre è probabile che si dimetta anche dalla carica di consigliere.

E della vicenda Pennisi ha parlato ieri anche il sindaco Letizia Moratti che venerdì aveva auspicato le dimissioni dello stesso Pennisi dalle cariche ricoperte. Bisogna fare attenzione, ha detto il primo cittadino, nella compilazione delle liste elettorali, comprese quelle per le regionali, in scadenza oggi.  Alla domanda se questo significhi non candidare chi è coinvolto in vicende giudiziarie, ha risposto “certo”. Poi ha aggiunto: “il mio è più un appello di tipo etico. Chi scende in politica deve essere disponibile a sacrifici e sapere che la politica è al servizio dei cittadini e chi vuole avere una carriera che porta denaro forse non sceglie di entrare in politica”.

GLI AGGIORNAMENTI

15 febbraio 2010 ore 12.15 - Il Comune avvia un'ispezione sulle pratiche urbanistiche: Dopo l'arresto di Milko Pennisi, Palazzo Marino ha deciso di avviare un'ispezione interna su tutte le procedure di edilizia privata. Lo ha reso noto l'assessore all'Urbanistica Carlo Masseroli. “Sono certo - ha affermato Masseroli - che l'audit interno darà conferma a quella trasparenza che io mi aspetto”. Poi l'assessore ha detto di credere fortemente nel nuovo Pgt, il piano di governo del territorio che riforma l'urbanistica di Milano. Uno dei punti della riforma, ha detto Masseroli, è proprio quello di snellire gli iter amministrativi, tesi ad “eliminare passaggi burocratici che, se arrivano nelle mani sbagliate, possono diventare strumenti di anomalie”.

15 febbraio ore 12.20 – Convalidato l'arresto di Pennisi.  Il Gip di Milano, Simone Luerti, ha convalidato l'arresto di Milko Pennisi e disposto la custodia cautelare in carcere, soprattutto per il pericolo di inquinamento delle prove. Pennisi, ieri sottoposto all'interrogatorio di garanzia, ha ammesso di aver intascato la tangente ma negato di aver concusso l'imprenditore Mario Basso. Ho solo accettato una offerta in denaro, avrebbe detto al giudice.

15 febbraio 0re 12.25 - L'ex sindaco Albertini: “Pennisi era uno dei giovani più promettenti”. In merito alla vicenda Pennisi ha parlato anche l'ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini. Al Corriere della Sera, ha detto: “Esistono strumenti per ridurre le possibilità di esercitare la corruzione”, comprese quelle che Albertini definisce "indagini riservate". Insieme a Gherardo Colombo e altri magistrati, l'ex titolare di Palazzo Marino costituì “un pool del quale facevano parte tre dirigenti comunali che studiava le condizioni operative per attenuare i rischi della corruzione all'interno delle norme burocratiche, decisamente molto complesse e per questo terreno fertile per la devianza”.

15 febbraio ore 12.40 – Bossi: “Noi della Lega siamo sempre stati attenti a non fare pasticci”. Sulla vicenda è intervenuto anche Umberto Bossi: "Speriamo sia solo un caso. E' anche un pirla perché si è fatto portare i soldi davanti al Comune e questo mi sembra una cosa esagerata. Oltre che di tangentaggio si deve parlare anche di pirlaggio". Poi alla domanda se tema o meno una nuova tangentopoli, Bossi ha risposto: “Spero di no, noi della Lega siamo sempre stati attenti a non fare pasticci. Nella Lega l'esempio che io ho dato è quello di dare legnate perché non accadessero cose strane”.



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