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Cronaca

Biglietto Atm a 2 euro: Milano sarà divisa in zone tariffarie come Londra?

L'ipotesi allo studio di Palazzo Marino. Si pensa a due o tre fasce in città

In vista del futuro rincaro dei biglietti di Atm a partire dal 2019, prospettato ormai da tempo dal sindaco di Milano Giuseppe Sala, Palazzo Marino sta studiando un sistema per minimizzare gli effetti dell'aumento. Che, come tutti i rincari, scontenta la popolazione; ma si rende talvolta necessario per sopperire alle necessità di un servizio, in questo caso il trasporto pubblico locale. 

Video: biglietti a 2 euro, cosa ne pensano i milanesi?

Anziché aumentare tout court il biglietto da 1,50 a 2,00 euro, gli uffici stanno effettuando alcune simulazioni per capire gli effetti di una suddivisione della città in cerchi concentrici, come avviene anche in altre città europee, non soltanto di grandi dimensioni come ad esempio Londra, ma anche più vicine alle dimensioni milanesi, come ad esempio Monaco.

Lavori M4: l'arrivo della talpa

L'introduzione di differenze tariffarie a seconda di quanto si "consumano" i mezzi pubblici è un'abitudine per chi viaggia (ed ha a che fare appunto con le zone tariffarie) e un principio che risponde all'idea che più cerchi si attraversano, più si paga. Inoltre è quanto già accade nella Città Metropolitana, che a differenza del capoluogo è suddivisa in zone tariffarie.

Scultura di Ramous a M5 San Siro Ippodromo

Già, ma quante saranno le zone interne a Milano? I modelli allo studio prevedono due o tre aree. Nel caso di due aree, il "confine" si situerebbe in corrispondenza della circonvallazione esterna (90-91). Nel caso di tre aree, invece, i due confini sarebbero la Cerchia dei Bastioni e ancora quella della 90-91. La questione rimane poi aperta per l'hinterland: potrebbe anche essere inserito nell'ultima fascia, soprattutto nel caso delle tre fasce "milanesi", ma è presto per stabilirlo.

Nuova M5 Lilla: le fermate ©Melley/MilanoToday

Secondo Palazzo Marino, però, i pendolari dovrebbero essere tra i più favoriti dal nuovo sistema, integrando ad esempio le fermate della metropolitana fuori Milano, o almeno quelle più vicine (come Rho Fiera, Pero, Sesto, Cologno, Vimodrone), all'ultima fascia cittadina. Evitando così il "salto" tra 1,50 euro e 2,50 euro previsto oggi. Sempre nel 2019 si arriverà al biglietto elettronico e questo dovrebbe facilitare l'adizione delle zone tariffarie, come succede a Londra con la notissima Oyster Card che calcola ogni volta la tariffa più vantaggiosa e la applica.

Un altro accorgimento per limitare l'effetto dell'aumento, almeno su alcuni degli utenti, è l'introduzione dell'abbonamento biennale, che farebbe risparmiare ancor più di quello annuale già esistente.

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