Morì annegato: lascia 5 milioni e mezzo in eredità al comune di Milano
L'avvocato Rinaldo Spataro, senza moglie né figli, ha lasciato quasi tutto il suo patrimonio a Palazzo Marino: "Questa città mi ha dato tutto", ha scritto nel Testamento
Cinque milioni e 600 mila euro in eredità al comune di Milano, con un'unica nota: che sia destinato ad opere di beneficenza e assistenza ai bisognosi. E' il lascito di Rinaldo Spataro, avvocato deceduto nel 2014 quando aveva 74 anni. Tra i testamenti con il comune come beneficiario, si dice sia quello più "corposo". Come riferisce Repubblica, la motivazione di tanta generosità, scrive lui stesso, è che la città "mi ha dato tutto".
Un legame forte con la città, quindi, alla base della scelta del professionista, che non ha moglie né figli. Molti gli immobili lasciati a Palazzo Marino: tra questi un grande appartamento (sei locali) jn corso Indipendenza, un trilocale a Cesano Boscone, un altro appartamento che ospitava lo studio di Spataro in via Visconti Venosta (zona Rotonda della Besana), ma anche un negozio e un box. Il comune di Milano, a dire il vero, non è il solo beneficiario del lascito. L'avvocato ha destinato anche una somma a chi si occuperà delle sue esequie e 50 mila euro a una vecchia "fiamma" di gioventù.
Spatarò trovò la morte il 28 giugno 2014, annegato nella Muzza nella zona di Cornegliano Laudense (Lodi), dove era solito nuotare.