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Cronaca Porta Romana / Via della Commenda

Un bambino trovato nella Ruota degli esposti: è il primo dal 2007

Ultimo gesto d'amore di una mamma alla Mangiagalli, evidentemente in grossa difficoltà economica. La clinica: "Il piccolo sta benissimo. Curato fino all'ultimo". Richieste per l'adozione da tutta Italia

Erano le sei e mezza del pomeriggio di veerdì quando una donna ha schiacciato il pulsante rosso della "Culla per la vita" della clinica Mangiagalli di Milano. La saracinesca si è alzata, la neo mamma ha riposto delicatamente il bambino e poi si è allontanata, salutando per sempre suo figlio. 

Il piccolo, quando lo hanno visto i medici, non piangeva neppure. Uno 'scricciolo' di un chilo e settecento grammi in buone condizioni di salute. Secondo i medici il neonato è stato accudito con amore fino all'ultimo minuto. Il suo nuovo nome è Mario — in onore di Santa Maria Goretti, ricordata il 6 luglio — mentre il cognome è Mangiagalli, come il medico e sindaco di Milano che all'inizio del novecento fondò la clinica.

Subito è stato avvertito il tribunale dei minori, che procederà a dare in adozione il bambino. Nel frattempo Mario si gode l'affetto dei medici e degli infermieri della clinica che, tra gli esami di controllo, non esitano a coccolarlo. 

Quello di venerdì è stato il primo caso di abbandono dal 2007, quando la culla è entrata in funzione: una sorta di Ruota degli Esposti del ventunesimo secolo. Il servizio viene incontro alle madri che a causa di complicate situazioni personali non possono prendersi cura del proprio figlio. Il neonato viene così accolto da mani esperte che — in tutta riservatezza — si prenderanno cura e lo daranno in adozione. Niente bambini lasciati nei passeggini chissà dove o, ancora peggio, gettati cassonetti. Solo un pulsante rosso. Un gesto estremo fatto con il cuore che assicurerà un futuro ad un figlio che si è impossibilitati a crescere.

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