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Cronaca

Fallisce la fonderia e vende i beni a prestanome per tenerseli: arrestato con due professionisti

Incastrati tre imprenditori, un avvocato ed un consulente fiscale

Cinque persone (tre imprenditori, un consulente fiscale ed un avvocato) sono state arrestate dalla guardia di finanza di Torino per il fallimento di una fonderia di Trezzano sul Naviglio. Le indagini sono state svolte a partire dal capoluogo piemontese perché, poco prima del dissesto (dichiarato ad agosto 2017), la fonderia vi aveva trasferito la sede legale.

L'amministratore della società (tra gli arrestati), secondo le indagini dei finanzieri, avrebbe architettato una serie di cessioni di beni aziendali a imprese intestate a prestanome per "eliminarli" dal patrimonio societario, nasconderli ai creditori e al curatore e intanto continuare a mantenerne la disponibilità di fatto. 

Il consulente e l'avvocato arrestati (il primo di Crema, il secondo di Catania) avrebbero avuto un ruolo significativo nella frode: uno dei due è diventato amministratore e liquidatore della fonderia fallita, l'altro era amministratore di una società croata utilizzata per la cessione dei beni, che in realtà non sono mai stati spostati da Trezzano. 

Anche il trasferimento della sede legale faceva parte, secondo i finanzieri, del piano: così, la sede è stata spostata prima a Torino e poi negli Emirati Arabi Uniti, in particolare nell'emirato di Ajman. Alcune perquisizioni effettuate a novembre del 2017 hanno permesso di recuperare i beni, trovati appunto nella cittadina dell'hinterland milanese, nonché alcuni documenti che proverebbero il raggiro in modo inconfutabile. 

I cinque arrestati rispondono di bancarotta fraudolenta aggravata in concorso tra loro. Due sono in carcere, uno ai domiciliari e due con obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. 

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