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Cronaca

Facevano fallire supermercati, tre arresti a Milano

I tre aprivano supermercati in franchising e intascavano il ricavato delle vendite, poi dichiaravano fallimento: il "gioco" è costato 700 posti di lavoro

Tre persone sono state arrestate giovedì mattina dalla guardia di finanza in merito al fallimento di Mqm, un gruppo attivo nel settore della grande distribuzione, tra l'altro con decine di supermercati a marchio Billa in franchising. Si tratta di un ex avvocato, un imprenditore nell'elettronica e un imprenditore nella gdo alimentare.

I reati di cui sono imputati sono appropriazione indebita (per 25 milioni), riciclaggio e bancarotta fraudolenta. La società Billa è parte lesa dell'operazione.

Dal 2007 i tre avevano costituito una serie di società intestate a prestanome, ottenendo finanziamenti dalle banche per circa 130 milioni di euro in totale: con quei soldi aprivano supermercati e ottenevano merce a credito dai fornitori. Intascavano il ricavato della vendita e lo dirottavano sia su conti esteri sia su beni di lusso.

Secondo le indagini, in particolare, si sarebbero serviti di conti correnti in Austria e a Cipro e avrebbero "investito" in uno yacht, diverse auto di grande cilindrata, opere d'arte. Senza farsi mancare puntate milionarie al casinò di Montecarlo, Lugano e perfino Las Vegas.

I tre stavano cercando di aprire nuovi supermercati (a Biella e in altre città) con lo stesso meccanismo. Con il fallimento della Mqm hanno perso lavoro circa 700 persone.

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