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'Ndrangheta / Porta Vittoria / Via Luciano Manara

Il bar della 'ndrangheta di fronte al Tribunale e i clienti magistrati "spiati"

Per due anni, marito e moglie sospettati di affiliazione alla 'ndrangheta hanno gestito un bar in via Manara a Milano. Lei, figlia di un capobastone calabrese, in un'intercettazione, elenca i magistrati clienti e dice: "Siamo circondati"

Spiavano, per così dire, i magistrati direttamente dal bar 'La Legge dei Sapori' che hanno gestito per circa due anni, dal 2018 al 2020, in via Manara 7 a Milano, proprio davanti al Tribunale. Acquistato per 131mila euro, rivenduto per 35mila. Luigi Aquilano, arrestato nell'operazione Medoro della Dda di Milano, e la moglie Rosaria Mancuso, figlia del capobastone della 'ndrangheta Antonio, che vive a Limbadi (Vibo Valentia), avrebbero assunto informazioni sui magistrati che frequentavano il loro locale, gestito inizialmente insieme al socio Simone Caprio e alla compagna di lui, Domina Fidanzati, appartenente ad un'altra famiglia 'importante' nella criminalità organizzata: è figlia del defunto Guglielmo, nonché nipote diretta di Gaetano 'don Tanino', 'boss' di mafia nel Palermitano.

I dettagli emergono dall'ordinanza di quasi 850 pagine firmata dalla gip di Milano Lidia Castellucci. L'inchiesta non riguarda direttamente l'attività del bar, bensì un giro di traffico di droga ed estorsioni con l'aggravante del metodo mafioso, sia a Milano sia a Ibiza. Secondo gli investigatori, l'indagine ha fatto soprattutto emergere la presenza e l'attività, nel capoluogo lombardo, del clan Mancuso, finora non riscontrata. Più di 30 gli indagati ma solo quattro le misure cautelari, tutte relative ad una particolare estorsione, ai danni dell'ex compagno di un'avvocata che si era rivolta alla criminalità organizzata per cercare di riottenere 44mila euro di credito vantato.

Ma torniamo al bar, frequentato (data la posizione 'strategica') da molti avvocati, magistrati, dipendenti del Tribunale e membri delle forze dell'ordine. Un'occasione 'ghiotta' per Rosaria Mancuso che, in un'intercettazione del 2019 nell'appartamento di famiglia, parlando col marito, spiega di avere preso dai ticket restaurant le generalità delle persone per poi cercare i nomi su Google e avere scoperto di chi si tratta.

"Siamo circondati"

"Siamo proprio circondati", dice la Mancuso al marito concludendo la 'rassegna' di magistrati clienti del bar. "Oggi ho preso i ticket di tutti i nomi dei giudici, quelli che vengono, e mi sono andata a leggere le storie", inizia la donna raccontando al marito del "biondo, quello che viene con la coppia là". Si tratta del magistrato che si è occupato dell'inchiesta sulla farmacia Caiazzo, di cui si diceva che fosse stata acquistata con i soldi della 'ndrangheta ed in particolare degli Strangio (finì con un'assoluzione).

Un'altra, "la bionda", ha fatto "processo importanti". E poi un altro ancora, "che è venuto stamattina", aveva fatto parte del processo Why Not (portata avanti dall'allora procuratore di Catanzaro Luigi De Magistris). Infine la Mancuso dice al marito di avere ricostruito anche le colleganze tra i vari clienti magistrati: "Loro sono tutti nella sezione loro... siamo proprio circondati".

Aggiornamento del legale del dott. Giammassimo – 6.4.2023

In data 4 aprile 2018 , il G.i.p presso il Tribunale di Milano , nell’ambito del proc. pen. n 21243/17 R.G.n.r , emetteva una ordinanza cautelare per reati di truffa nei confronti di aziende farmaceutiche e altri illeciti penali correlati. Il procedimento penale si chiudeva con l’assoluzione per insussistenza del fatto dell’ente imputato Farmacia Fiduciaria 1907 in data 17 settembre 2019 e con l’assoluzione del Dott. Giampaolo perché il fatto non sussiste con sentenza emessa dal Tribunale di Milano del 12 luglio 2021.

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