rotate-mobile
Cronaca Stazione Centrale / Via Vittor Pisani

Domenico, clochard 'costretto' dal giudice a dormire sul marciapiede

La dimora non ce l'ha: e così il tribunale di Milano lo condanna ai domiciliari davanti a un portone in via Vittor Pisani

Senza dimora. Ma costretto ai domiciliari. Un paradosso? No, a Milano succede anche questo. E' la storia di Domenico Codispoti, 48 anni e clochard.

Una vita border line, come racconta La Stampa, fuori e dentro al carcere. Piccoli furti, tentate rapine. Quel che basta per vivacchiare. Ma non per avere un tetto sopra la testa. Il giudice del tribunale di sorveglianza ha imposto gli arresti domiciliari e lui un domicilio non ce l'ha. La reperibilità è stata imposta su un marciapiede sotto i portici di via Vittor Pisani, di fronte al portone del civico 22. Tutte le sere una volante passa per "controllare" la sua presenza. 

Per la legge, di notte, dovrà rimanere qui fino al 13 aprile 2014. I reati, infatti, li aveva sempre commessi una volta buio. "Una volta mi sono allontanato per orinare - spiega a La Stampa -, è arrivata una pattuglia che mi ha fermato: "Evasione". Ho chiesto di andare in carcere, ma non si può. La pena alternativa è questa". 

Codispoti è friuliano, e un tempo gestiva un bar. Poi sono arrivati i problemi con la droga e ha perso tutto: finito sul lastrico, si è trasferito a Milano. Ha vissuto di piccoli espedienti, spesso e volentieri criminali. Ma non di tale gravità da giustificare la galera. Così, ecco gli arresti domiciliari. 

Con il suo avvocato difensore cercherà di ottenere una revoca della misura, e nel frattempo cercherà un posto in comunità. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Domenico, clochard 'costretto' dal giudice a dormire sul marciapiede

MilanoToday è in caricamento