
Carabinieri e polizia locale nel campo
La "centrale" delle batterie rubate nel Parco del Ticino
Sequestrato un intero "quartiere" abusivo: applicata la legge sulla "Terra dei fuochi". Le batterie venivano rivendute in Romania e provenivano da tutto il nord
Quattromila metri quadri abitati abusivamente nel Parco del Ticino sono stati sequestrati dai carabinieri e dalla polizia locale di Vigevano, applicando (tra le prime volte in Italia) la cosiddetta norma "Terra dei fuochi", che ha introdotto il delitto di combustione illecita di rifiuti abbandonati, reato per il quale sono state denunciate tre persone (altre tre per furto aggravato). Durante l'operazione sono stati anche identificati in tutto 28 rom, tutti pregiudicati, che abitavano nel "quartiere" ma soprattutto vi svolgevano attività illecite di smaltimento rifiuti.
L'operazione ha portato al sequestro di 10 mila batterie dismesse di veicoli, 5 tonnellate di bancali in legno, 10 quintali di copertoni di gomma, 2 automobili bruciate. E poi centinaia di elettrodomestici, pezzi di motori e ricambi d'auto, diversi quintali di materiale bruciato.
Da tempo erano arrivate segnalazioni, da tutto il nord Italia, che le batterie rubate arrivavano nel Parco del Ticino. Batterie che vengono portate in Romania per estrarne il piombo oppure, svuotate dell'acido solforico, riparate e - sempre in Romania - rimesse sul mercato.
Sequestrati anche, per abuso edilizio, tre capannoni e una fossa biologica.