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Cronaca

Trovato morto nel bagno di un treno a Cadorna, l'autopsia: Ben non si drogava

Ben era nato a Como da papà tunisino e madre italiana. La prima ipotesi era overdose

"Ben non può essere morto per un'overdose". Sebbene in un primo momento per gli inquirenti, e soprattutto per il medico legale, fosse quella l'ipotesi più probabile, i genitore di Ben Hamida Bilal hanno sempre affermato che loro figlio non si drogava. Leggere sui giornali quello che loro sapevano essere falso ha aggiunto al dolore altro dolore, ma dopo quattro mesi è arrivata la verità ufficiale dell'autopsia: insufficienza cardio-circolatoria in soggetto affetto da edema polmonare bilaterale. Nessuna traccia di sostanze stupefacenti nel corpo di Ben.

Ben aveva 20 anni. Era nato a Como da papà tunisino e madre italiana. Abitava coi genitori in via San Bernardino da Siena. La mattina del 4 marzo 2018 è stato trovato privo di vita nel bagno di un treno proveniente da Milano e diretto a Como. A vederlo vivo per l'ultima volta erano stati alcuni amici. Si era alzato dal sedile per andare in bagno. Evidentemente non si sentiva bene. Il mattino seguente, dopo una notte terribile trascorsa in preda all'ansia e alla paura, i genitori hanno ricevuto la telefonata delle forse dell'ordine che hanno comunicato la tremenda notizia. "Ma abbiamo sempre saputo che non poteva essere morto per droga - ha commentato il padre - ed è per questo che vogliamo che si sappia la verità, perché per un genitore è già abbastanza doloroso perdere un figlio, non è giusto che vengano anche dette cose non vere sulla sua morte".

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